Anche se la pandemia ha dettato l’agenda politica, I Verdi non hanno mai smesso di pensare alle crisi ambientali e sociali che necessitano di notevoli risorse finanziarie. L’emergenza climatica richiede urgente impegno anche da parte del Ticino. Tagli alla spesa pubblica e sgravi fiscali ai ricchi rischiano di far fallire gli obiettivi ecologici e di equità sociale. Rinnovato il gruppo operativo, con i Co-coordinatori Bourgoin e Schoenenberger, e il comitato cantonale. Gli ecologisti adottano anche una risoluzione in favore delle donne Afgane.

Il 2021 è stato un anno intenso anche per i Verdi del Ticino che in assemblea ordinaria ne hanno stilato un bilancio. Pur essendo stato un anno condizionato della pandemia, in cui I Verdi hanno sempre cercato di promuovere la protezione delle persone più vulnerabili, I Verdi non hanno perso di vista i loro obiettivi ambientali e sociali. La crisi climatica, ma anche quella sociale in un contesto di crescente disparità, senza dimenticare l’invecchiamento della popolazione, rimangono le priorità da affrontare subito. Grandi investimenti per la transizione energetica e solidarietà verso le fasce deboli della popolazione, specie i più giovani e gli anziani, che sono in antitesi con l’attuale politica della maggioranza di centro-destra ticinese che vuole invece tagli alla spesa pubblica e sgravi fiscali per i ricchi. Le recenti discussioni sul preventivo cantonale lo dimostrano in modo inequivocabile.

I co-coordinatori Samantha Bourgoin e Matteo Buzzi nel loro rapporto di attività si sono fatti portavoce del lavoro svolto dal gruppo operativo. Una tappa importante dell’anno sono state le elezioni comunali in cui i Verdi hanno ottenuto il raddoppio delle loro presenze negli esecutivi e nei legislativi. Dietro l’angolo si avvicinano le prossime elezioni cantonali. I Verdi stanno discutendo internamente le strategie possibili e sceglieranno le opzioni che permetteranno loro di aumentare la presenza verde nelle istituzioni e, grazie alle alleanze trasversali, affrontare con efficacia le sfide future, in particolare quelle ambientali.

Greta Gysin ha presentato la sua attività in seno al Consiglio nazionale incentrata su maggiore sostenibilità ambientale e sociale, in risposta alle incalzanti richieste di smantellamento della destra borghese.

Il capogruppo in Gran consiglio Nicola Schoenenberger ha presentato il lavoro parlamentare dei Verdi che spazia dall’ambiente alla salute, dalle finanze alla parità e ai beni culturali, confluito in diversi atti parlamentari tra cui la rivendicazione di un piano climatico . Il capogruppo ha poi sottolineato alcuni assi strategici su cui ritiene importante lavorare nei mesi rimanenti della legislatura: realizzare l’enorme potenziale del fotovoltaico e termosolare nelle zone edificate del Ticino, anche per scongiurare le richieste di ulteriori centrali nucleari o la copertura dei laghi alpini con grosse centrali solari e l’opposizione contro la terza corsia Lugano Mendrisio, sciaguratamente anticipata di 10 anni con l’inserimento nelle opere prioritarie del Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali (PROSTRA).

Noemi Buzzi e Nora Valsangiacomo hanno completato i rapporti di attività con quanto svolto dalle giovani verdi, attive a livello cantonale, nazionale e internazionale.

Nelle nomine statutarie è stato rinnovato il gruppo operativo. Dopo quasi 3 anni di co-cordinamento al fianco di Samantha Bourgoin, lascia la carica Matteo Buzzi sostituito da Nicola Schoenenberger. Nel gruppo operativo lascia anche Marco Rudin. Agli altri uscenti Greta Gysin, Noemi Buzzi e Kaj Klaue si aggiungono invece Cristina Gardenghi, Filippo Piffaretti, Erika Franc.
Anche il Comitato cantonale è stato rinnovato e sarà composto da Fabiano Cavadini (Presidente), Marco Rudin, Danilo Baratti, Claudia Capellini, Usman Baig, Costanza Devoto, Edio Gada Barenco, Melitta Jalkanen, Stefano Stillitano, Matteo Buzzi, Niccolò Castelli, Veronica Buzzini, Nora Valsangiacomo, Rolando Bardelli, Giulia Petralli e Domenico Zucchetti a cui si aggiungono gli eletti cantonali e federali come pure i rappresentanti delle sezioni e del gruppo operativo.

Al termine dell’assemblea è stata approvata una risoluzione in favore delle donne Afgane ormai sempre più discriminate dal nuovo governo dei Talebani.
L’incontro degli ecologisti, svoltosi anche quest’anno online a causa della pandemia, ma con base a Savosa, ospite di Kaj Kalue che ha fatto gli onori di casa a nome dei Verdi di Savosa, si è infine terminato con una presentazione di Veronica Buzzini e Noemi Buzzi sull’iniziativa delle giovani Verdi per la responsabilità ambientale.

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