Presentando il preventivo, il presidente Claudio Zali ha sottolineato come il Governo abbia navigato tenendo diritta la barra dal profilo finanziario con l’impegno di rientro entro il 2025 con due tappe: un -80 poi un – 40 e infine la parità idealmente nel 2025. Quindi tutto come previsto e comunicato già a inizio estate.

Malgrado l’ottima notizia della tenuta dell’economia e delle entrate, per niente scontata in questo contesto difficile, c’è l’incertezza legata alla Banca Nazionale che ha fornito al Cantone importanti contributi, ma che non è detto riesca a farlo in futuro, introducendo nell’equazione una variabile ulteriore di incertezza in una situazione già abbastanza tesa.

Proprio mentre il Governo è impegnato a portare equilibrio nei conti, dopo due anni di pandemia e in piena emergenza energetica, i partiti di centro e di destra continuano con richieste che mirano a togliere risorse allo Stato: «Abbiamo notato una tendenza politica comprensibile e foriera di consensi nel breve termine volta a ridurre i cespiti d’entrata che non può essere senza conseguenze», ammonisce Zali nel suo intervento. «La diretta conseguenza di queste politiche, anche se non annunciata come tale, è il ridurre il sostegno alle fasce più deboli della popolazione».

Con l’inflazione galoppante, il rincaro non riconosciuto in tutti i settori economici, il caro energia e l’aumento vertiginoso dei premi cassa malati, solo per fare qualche esempio, i Verdi ritengono che il preventivo non possa ignorare misure a sostegno della popolazione, delle piccole imprese e della transizione energetica che, da quanto si legge nei conti presentati, non sono previste. Tali misure saranno da implementare nel preventivo, anche se romperanno il fragile equilibrio dei conti, già oggi poco verosimile.