Siamo tutti diversamente abili in qualcosa e super-umani se ci proviamo. Queste sono parole di Denise Carniel, stampate quest’anno nel libro “101 donne di successo in Ticino”. Denise è attivista per la disabilità e diversità, presidente dell’associazione All4all Ticino, giornalista sulla Rivista di Lugano e di Bellinzona, conferenzista nelle scuole e creatrice di eventi. Il prossimo 12 novembre alle 14.30, al Canvetto Luganese, Denise terrà una formazione di base sull’abilismo, in un evento organizzato dalle Giovani Verdi.

Ma che cos’è l’abilismo? Si tratta dello stigma e la discriminazione nei confronti delle persone disabili. Gli standard di cosa significa ‘abilità’ sono fissati arbitrariamente dalla società: le persone ‘abili’ vengono considerate normali, le persone ‘dis-abili’ , invece, inferiori. Come ogni forma di discriminazione, nell’abilismo alcuni elementi vengono utilizzati in modo metonimico per definire la persona nella sua interezza: facendo uso di stereotipi che mostrano determinate caratteristiche, non in quanto naturale frutto della variabilità umana, ma come marchi di ‘difetto’. L’abilismo è modellare una società della supponenza, della segregazione, dell’esclusione e dell’infantilizzazione di persone fisicamente, sensorialmente, o neurologicamente diverse dalla media, dalla ‘norma’. Una questione non fattuale, bensì definita dal gruppo e dall’ideologia dominante. 

La società in cui viviamo è ancora disegnata da e per persone ‘abili’. I diritti vengono concessi dal gruppo di persone che, in un determinato momento storico, si autoproclama maggioranza ‘normale’, e fa di quei diritti privilegio. Pure il discorso di inclusione è portato avanti principalmente da chi si considera ‘normale’, senza dare vero ascolto a chi dovrebbe essere protagonista, e integra così a caro prezzo solo quelle diversità più gestibili.  Tutte quelle narrazioni che non sono autorappresentazioni delle identità marginalizzate sono da guardare in maniera critica.

 

Il concetto di abilità è molto fragile, dipende dall’ambiente, che, se non è più fatto su misura per te, ti rende ‘dis-abile’. L’abilità è uno status transitorio, e non eterno, come i nostri corpi e le nostre menti, che mutano con il passare del tempo. Le persone ‘abili’, troppo spesso, non pensano a questo loro privilegio. La diversità descrive tutte le persone, e significa umanità, non vuol dire difettoso, ma risorsa come nel caso della biodiversità. Sabato, ascoltiamo e riflettiamo insieme su come abbattere l’abilismo e accogliere questa ricchezza.