Per affrontare le crisi ambientali – sia l’emergenza climatica che la crisi della biodiversità – è necessario adottare uno stile di vita più sobrio. Una pianificazione sostenibile degli spazi costruiti ci aiuta a raggiungere questo traguardo.

Un approccio interessante è il concetto delle città di 15 minuti di Carlos Moreno, che ha quale obiettivo che la maggior parte delle necessità quotidiane dei residenti può essere soddisfatta spostandosi a piedi o in bici a distanza di pochi minuti. Questo favorisce uno stile di vita locale e riduce gli spostamenti con mezzi motorizzati e di conseguenza l’energia e lo spazio utilizzato per gli spostamenti. Spazi che dunque diventano disponibili ad esempio come luogo d’incontro pubblico e spazi verdi.

D’altro canto ci vuole anche una pianificazione e una gestione ecologica degli spazi pubblici.

Durante la pianificazione di nuovi piazzali o strade si dovrebbe considerare di impermeabilizzare o cementificare il meno possibile di terreno.

Sulle superfici pubbliche inerbite si può favorire la biodiversità, ad esempio lasciando crescere l’erba e i fiori e riducendo il numero di sfalci all’anno, evitando il taglio raso al suolo e l’uso di pesticidi sintetici ma anche piantando siepi con arbusti indigeni. Tali misure aiutano nella lotta al riscaldamento climatico e aumentano la resilienza delle zone abitate, perché il microclima è più favorevole. Esse incremento dunque la qualità di vita delle città e di conseguenza il nostro benessere.

È ora di investire nelle città per stare bene insieme. È un investimento che viene largamente ripagato attraverso una riduzione di costi legati alle crisi ambientali ma anche attraverso una riduzione dei costi per la salute! Per vivere bene ci vuole del verde.

Erika Franc Benetollo, candidata Gran Consiglio per i Verdi del Ticino