L’emergenza climatica ci impone di trovare soluzioni sia per far fronte ai sempre più frequenti eventi estremi che già stiamo vivendo, sia per prevenire che questi eventi si accentuino in futuro. Nel settore agroalimentare, è necessario agire su più fronti. Tra questi ci sono la pianificazione del territorio, i metodi di coltivazione, e il sistema dei consumi alimentari.

In Ticino, la superficie agricola pro capite è di un quarto rispetto alla media del resto della Svizzera. Secondo l’ufficio federale per lo sviluppo territoriale (ARE), la soglia minima di SAC (terreni particolarmente pregiati, come i prati naturali) è raggiunta per poco. Questi terreni sono di vitale importanza sia per le loro funzioni biologiche che economiche, favorendo la produzione indigena e la sicurezza alimentare. Gli azzonamenti, ovvero, la conversione di terreni coltivi in superfici urbane o periurbane, costituiscono un serio problema, in quanto minacciano la già scarsa superficie verde che ci rimane. È necessario introdurre delle misure concrete che contrastino questa tendenza, concedendo un azzonamento unicamente se questo viene compensato con un immediato dezonamento (ovvero, la conversione da terreno (peri)urbano ad agricolo) di superficie maggiore.

Di fondamentale importanza non è solo il lato quantitativo, ma anche quello qualitativo: il deterioramento dei suoli, causato sia da metodi di agricoltura insostenibili che dai cambiamenti climatici, minaccia sia la biodiversità che la produttività del nostro territorio. Per contrastare questo fenomeno, è necessario praticare un’agricoltura il più possibile biologica e sinergica, che riduca l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti. L’integrazione di metodi di coltivazione innovativi e sostenibili, ad esempio l’agri-fotovoltaico e le coltivazioni idroponiche e aeroponiche verticali (colture effettuate fuori suolo), permetterebbe allo stesso tempo di salvaguardare i nostri ecosistemi e di affrontare con prontezza l’emergenza climatica.

Sarebbe però utopico affrontare queste tematiche senza chiamare in causa il nostro attuale modello alimentare: la promozione di alimenti di origine vegetale e locale è di fondamentale importanza per un’evoluzione del settore agroalimentare che consideri l’integrità della problematica ambientale, in quanto permetterebbe di ridurre le emissioni di gas serra e lo spreco di risorse naturali e di spazio, senza tralasciare gli aspetti etici legati al benessere animale.

Alice Zimmermann, Giovani Verdi, Candidata n. 90 al Gran Consiglio