Come già evidenziato nei giorni scorsi, l’ennesimo maldestro tentativo del direttore generale di FFS Andreas Meyer di liquidare l’Officina di Bellinzona, passa attraverso un’oltraggiosa parodia dei ticinesi in generale e dei bellinzonesi in particolare.

Popolazione bellinzonese e ticinese che, lungi dall’essere mendicanti di posti di lavoro e prebende, hanno costruito, con più di un secolo di duro lavoro, un sito produttivo di altissimo livello, con altissime professionalità, conoscenze e competenze. Dopo avere in questo modo contribuito alla prosperità delle FFS, i lavoratori dell’Officina e i cittadini della regione, sono ora derisi e insultati, perché non capirebbero che è ora di buttare alle ortiche generazioni di sapere e centinaia di posti di lavoro che permettono ad altrettante famiglie di vivere dignitosamente del proprio lavoro, in favore di un non si sa bene come luminoso progresso.

I Verdi ed il Movimento per il Socialismo rinnovano la loro piena solidarietà ai lavoratori dell’ Officina ed al proprio comitato Giù le Mani dall’Officina.

Lanciano inoltre un appello pubblico al Municipio di Bellinzona affinché dimostri con convinzione la sua ferma opposizione allo smantellamento dell’Officina partecipando in corporee ed in prima fila al presidio organizzato dal Comitato Giù le Mani dall’Officina il prossimo 8 novembre, a partire dalle 17.45 alla stazione FFS di Bellinzona.

L’Officina non si tocca.

 I Verdi Bellinzona , Ronnie David

Movimento per il Socialismo, Pino Sergi