È notizia di ieri che il Municipio di Bellinzona ha congelato sine die il previsto Café du Parc dal progetto di parco urbano. Ricordo che il parco urbano è composto da tre particelle distinte, anche per destinazione, come risulta da risoluzione del Consiglio di Stato del 18 gennaio 2012. Un prato prospicente il centro G+S, il parco urbano vero e proprio a ridosso di Via Mirasole, e la zona sportiva davanti al Liceo che va a integrarsi con il sedime del cantone che ospita il campo di rugby. Se il messaggio originale di richiesta di credito per la progettazione rispettava la delimitazione della zona sportiva con il parco urbano, il progetto infine proposto dal Municipio aggiungeva un nuovo campo di calcio completamente all’interno del parco urbano stesso, un’operazione affatto in linea con gli intendimenti del CdS e che penalizza chi lo sport non lo pratica o non se ne interessa. Benché la riqualifica della zona sportiva sia stata un’opportunità del tutto condivisibile, il parco urbano votato dai bellinzonesi non era neppure inteso come nuovo centro sportivo. La richiesta dei Verdi di emendare il messaggio e cancellare il terzo (ma dovremmo forse dire il quinto) campo di gioco posto lungo via Chiesa e il rispetto dei limiti funzionali delle zone come da variante di piano regolatore venne comunque nettamente bocciata dal legislativo.

Il superamento dei preventivi di costruzione degli spogliatoi ha fatto ora perdere un altro pezzo al parco urbano, che si vede ulteriormente ridimensionato a favore di sviluppi che avrebbero dovuto essergli subordinati. Il tassello sacrificale aveva intendimenti (occasioni d’incontro e culturali) che ristorante e bar lounge della vicina piscina comunale non potranno interamente pareggiare. Resta ancora da vedere come verrà gestito l’attuale parcheggio a ridosso dell’entrata su Via Mirasole, estraneo al progetto ma che potrebbe riservare qualche dolorosa sorpresa.