In occasione della giornata nazionale dedicata ai castelli di domenica scorsa ho deciso di fare il turista in casa e rivisitarmi i manieri di Bellinzona.

Oltre a godermi l’offerta culturale era mia intenzionepure valutare la qualità dei servzi presentata da Bellinzona Turismo.  Mi sono quindicalato nel ruolo di visitatore occasionale che arriva nella nostra città per la prima volta.Purtroppo il giudizio non è statopositivo. A mio parere l’offerta era lacunosa e per certi versi pure irritante poichè  quanto pubblicizzato non corrispondeva a quanto veniva realmente offerto e il tipocomunicazione ricevuta era perlomeno fuorviante.
In primo luogo ritengo che,  per un’evento particolare di portata nazionale come quello dedicato ai Castelli sia opportunooffrire l’entrata libera ai musei e non solo la visita guidata gratuita perchè di questa si puo’ beneficiarne solo dopo aver comprato il biglietto. Altre città in tutto il mondo offrono regolarmente giornate completamente gratuite per permettere a tutti di beneficiare del patrimonio culturale, credo che pure Bellinzona possa permettersi per occasioni speciali questo “lusso”.
Per quanto riguarda l’offerta riservata ai bambini , questa si limitava all’offerta diun breve spettacolo di teatro della durata di pochi minuti e di un ‘atelier piuttosto limitata; l’evento non era neppure accompagnato da nessun tipo di piccolo rinfresco o merendina da offrire ai ragazzi; il tutto sembrava un po’ sterile e “freddo”. Pure per quel che concerne il servizio gratuito del trenito Artu’  ho dovuto costatare che non manteneva quanto promesso in quanto il previsto viaggio fino a Sasso Corbaro non veniva eseguito.
Inoltre, il trenino era composto da due soli vagoni causando spesso sovraffollamento. Gli esempi di cui sopra se presi singolarmente possono sembrare poca cosa maalimentano il giudizio negativo che i turisti ( sempre piu’ esigenti ed abituati a confrontare con altre destinazioni) si riportano a casa.  Questo tipo di pubblicità negativa arreca quindi piu’ danno che benefici al turismo regionale.Nel settore del turismo ancora piu’ che in altri, vale il vecchio adagio:  o le cose si fanno bene o non si fanno proprio.
Considerato quanto la città ha investito per la promozione del nostro monumento Unesco è poco confortante costatare sul campo che i miglioramenti da apportare al progetto sono ancora molti ma confido negli operatori del settore affinchè sappiano trovare soluzioni valide , innovative e generose affinchè la città possa fare il salto qulitativo auspicato.

Daniele Bianchi, Bellinzona