La Posta ha deciso di chiudere l’ufficio postale di Balerna e di trasformarlo in agenzia postale presso un negozio del paese. Motivazioni: non sarebbe più redditizio e si andrebbe incontro al “trend” voluto dagli utenti. Di questi, 1871 non sono della stessa idea e hanno sottoscritto una petizione di cui hanno riferito i giornalisti. Il nostro Municipio continuerà ad opporsi alla decisione utilizzando l’iter amministrativo previsto in questi casi. 

Purtroppo il “trend”, che come ora sappiamo interessa tutto il territorio della Confederazione, è fortemente incentivato dalle disposizioni federali in vigore. Le prestazioni dell’attuale Posta Svizzera SA da servizio pubblico universale fornito da un solo attore sono diventate servizi di un’impresa spezzettata in diverse società anonime (per gli sportelli postali, per la consegna di pacchi, per la gestione degli immobili …). 

Questo “trend” deve davvero essere consolidato anche in futuro? Davvero ora tutti apprezzano le modalità di funzionamento e le prestazioni fornite da ex-regie pubbliche trasformate in società anonime? Il loro servizio al pubblico è relativizzato da logiche di rendimento economico che devono valere per tutte le singole agenzie, escludendo così una gestione su scala più globale e orientata a principi di solidarietà tra situazioni diverse. 

Molti cittadini cominciano a riconsiderare l’importanza di servizi pubblici che devono rimanere davvero pubblici. In questo senso è emblematico, in Ticino, l’esito della votazione dello scorso di mese di giugno sulla modifica della Legge sull’Ente ospedaliero cantonale: una maggioranza di votanti ha detto no a modifiche legislative che avrebbero ridimensionato il ruolo della sanità pubblica ospedaliera a favore di collaborazioni con società anonime, orientate soprattutto a logiche di profitto. 

La nostra democrazia, per fortuna, ci permette di avere una voce in capitolo anche in questi ambiti. Per quanto riguarda la Posta ed altre ex-regie federali, ma non solo, potrebbe maturare una richiesta popolare per dare maggiore importanza a principi di solidarietà e di servizio di prossimità, relativizzando l’attuale egemonia delle logiche di profitto. Senza per questo gettare alle ortiche l’attenzione all’efficienza, al giorno d’oggi facilmente applicabile anche nel pubblico.