La meteo in questa estate 2023 è stata clemente: grazie a frequenti perturbazioni atmosferiche, non solo abbiamo recuperato parte del deficit idrico degli ultimi dodici mesi, ma abbiamo anche goduto di temperature meno elevate rispetto a quelle che negli ultimi anni.

L’aumento delle temperature nella stagione estiva determina situazioni di canicola, di cui ci informano tempestivamente le autorità cantonali per limitarne le conseguenze. Il problema è serio: per molte persone il caldo torrido diurno e le notti tropicali sono molto difficili da sopportare e purtroppo le statistiche mostrano chiaramente che negli anni scorsi in Svizzera, con la canicola, i decessi sono aumentati.

Un altro effetto nefasto dell’aumento delle temperature nella nostra regione è l’aggravamento dell’inquinamento atmosferico anche se sul lungo periodo si osserva una tendenza al miglioramento. Tuttavia, le stazioni di misura di Mendrisio e Chiasso durante il 2022 hanno registrato un chiaro aggravamento dell’inquinamento da ozono e da polveri sottili, sostanze che aumentano con condizioni meteo negative (temperature elevate, scarse precipitazioni, masse d’aria stagnanti) e che sono pericolose in vari modi per la salute umana.

Il segretario generale dell’ONU Gutierres ha definito la situazione in cui ci troviamo “ebollizione climatica” e la comunità dei climatologi e di altri specialisti scientifici da anni ci mette in guardia sulla gravità della situazione.

Che fare?

Per ridurre i gas a effetto serra e raggiungere la decarbonizzazione, nel tentativo di frenare il riscaldamento climatico, è importante operare a tutti i livelli.

A livello personale possiamo cambiare in meglio le nostre abitudini, ma è essenziale che la politica riorienti in modo deciso non solo la politica energetica vera e propria, ma anche un’economia che continua a puntare all’aumento dei profitti e dei dividendi degli azionisti senza tener conto del bene comune.

Anche nel Distretto del Mendrisiotto si può fare molto per la decarbonizzazione. I Comuni dovrebbero contribuire per esempio all’istallazione di impianti fotovoltaici, al riscaldamento delle nostre abitazioni con pompe di calore o con sistemi di teleriscaldamento alimentati con la legna dei nostri boschi o potenziando e favorire i mezzi di trasporto collettivi. Sì, lo si sta già facendo, ma non è abbastanza. I nostri Comuni dovrebbero inoltre operare in termini di adattamento al riscaldamento climatico riducendo le cosiddette “isole di calore”. Si pensi alla posa di alberature nelle piazze, lungo le strade, ma anche nelle aree di parcheggio, alla promozione di coperture vegetali dei tetti piani, introducendo soluzioni urbanistiche innovative volte a ombreggiare gli spazi pubblici e a favorire la circolazione dei flussi d’aria, installando nuove fontane rinfrescanti nelle piazze.

Insomma, di cose da fare ce ne sono. Facciamole insieme.