Con la riforma della legge sul CO2, il Parlamento disattende sia gli impegni assunti con l’Accordo sul clima di Parigi che la popolazione svizzera che si è pronunciata a favore sulla legge sulla protezione del clima, motivo per cui il gruppo parlamentare Verdi si asterrà nella votazione finale.

“La crisi climatica si aggrava di giorno in giorno. Invece di agire, il Parlamento rallenta la protezione del clima”, lamenta Greta Gysin, consigliera nazionale. La nuova legge sul CO2 è totalmente inadeguata. È impossibile raggiungere l’obiettivo della neutralità del carbonio entro il 2050 con questo tipo di mini-riforma. Così facendo, il Parlamento si fa beffa non solo degli impegni assunti nell’ambito dell’Accordo sul clima di Parigi, ma anche della Legge sulla protezione del clima, votata dal popolo svizzero lo scorso giugno.

“Per Verdi Svizzera è inaccettabile che il Parlamento si rifiuti di affrontare di petto il problema”, afferma la paralmentare ecologista. La nuova legge non prevede obiettivi di riduzione sufficienti né per il nostro Paese né per la piazza finanziaria svizzera. Anzi, per quest’ultima sono stati del tutto eliminati dalla legge, motivo per cui il gruppo  Verdi si asterrà nella votazione finale. Sebbene insufficiente, questa riforma contiene alcuni mini-miglioramenti, in particolare per quanto riguarda il consumo massimo di carburante dei nuovi veicoli e la disponibilità di punti di ricarica per le auto elettriche.

La Svizzera deve tornare a essere leader nella protezione del clima. I e le Verdi faranno quindi tutto il possibile per far approvare la legge sulle energie rinnovabili il 9 giugno. Dopo tutto, dovrà colmare le lacune della legge sul CO2. La neutralità del carbonio non è solo un obiettivo, è un imperativo.

L’iniziativa per un fondo per il clima, presentata congiuntamente da Verdi e PS il 22 febbraio, è in linea con questo obiettivo. Il partito Verdi vuole dare il via alla rivoluzione energetica.