I Verdi vogliono rilanciare la collaborazione con l’Europa per far fronte alla doppia crisi del clima e della biodiversità. È questa in definitiva la vera crisi sanitaria, ha sostenuto il presidente Balthasar Glättli durante l’assemblea dei delegati tenutasi online.

Se nel suo discorso non sono mancate allusioni alla variante Omicron e agli ospedali sotto pressione, l’iniziativa in favore del clima è stata al centro dell’assemblea. Glättli ha chiesto un nuovo patto verde, “un Green New Deal, che protegga il clima producendo energia in modo diverso e che giri definitivamente la pagina del petrolio”.

Un patto verde che non rinforzi soltanto la biodiversità, ma che si preoccupi anche degli impieghi di domani, ha sottolineato il presidente degli ecologisti. L’iniziativa pro-clima deve essere lanciata in collaborazione con il Partito socialista, ha aggiunto Glättli.

Il consigliere nazionale zurighese ha ribadito la volontà dei Verdi di rilanciare – tramite un’altra iniziativa – la cooperazione con l’Unione europea “laddove è essenziale”. “Ciascun Paese ha il dovere di proteggere l’ambiente… ma su scala europea, una protezione climatica comune è una leva molto più potente”, ha dichiarato.

L’integrazione europea “è un’opportunità” per meglio proteggere insieme il clima e la biodiversità a livello mondiale, ha affermato Glättli. A suo avviso, deve pure favorire la protezione dei dati e la digitalizzazione responsabile di fronte ai giganti della tecnologia.

Accelerazione del dossier europeo

I Verdi chiedono pertanto al Consiglio federale di ritornare al tavolo dei negoziati con l’Unione europea. Hanno oggi adottato una risoluzione in tal senso per “far pressione” sul Governo affinché cessi di rinviare la ricerca di una soluzione.

La risoluzione – approvata a stragrande maggioranza – aggiorna la posizione dei Verdi sul dossier europeo, dopo che il Consiglio federale ha messo fine alle discussioni su un accordo quadro istituzionale con l’UE, hanno spiegato i dirigenti del partito ecologista.

I Verdi osservano che “la via bilaterale si sta inesorabilmente erodendo” (senza tuttavia essere morta) e che il Consiglio federale “si rifiuta di fare il suo lavoro”. Il Governo dà prova di una “mancanza di coraggio” su questo dossier, secondo il vicepresidente del partito, il consigliere nazionale ginevrino Nicolas Walder. “Stiamo sempre aspettando una tabella di marcia per un piano B”, ha detto.

Vere sfide sanitarie oscurate

Il presidente Balthasar Glättli ha inoltre affermato davanti ai delegati che lo ascoltavano online come il Covid-19 oscuri le vere sfide sanitarie: “canicole, siccità ed erosione della biodiversità rappresentano una minaccia fondamentale per la salute pubblica e molto più a lungo termine di qualsiasi pandemia”.

Dopo le ondate di Covid-19, il presidente dei Verdi prevede una fase endemica, “una nuova normalità”. Ma in materia di riscaldamento climatico, aspettare non è la strategia, ha dichiarato, rimproverando al Consiglio federale la sua mancanza di anticipazione nella gestione del coronavirus.

“Se, per la pandemia questo più o meno funziona, per il clima non funziona affatto”, ha sostenuto Glättli. A suo avviso, la nuova versione della legge sul CO2 è “un compromesso codardo ridotto ai minimi termini”, che illustra le esitazioni disastrose del Governo.

“Ci impegniamo, laddove gli indecisi e gli assetati di potere in Consiglio federale non osano avventurarsi: ovvero sui due più grandi dossier, l’Europa e il clima”, ha riassunto lo zurighese. “Tutte le decisioni che non prendiamo oggi continueranno ad avere un impatto sul riscaldamento climatico tra 100 anni”, ha concluso Glättli.

Parte del testo è tratto da www.swissinfo.ch