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L’abolizione della ritenuta d’acconto è un lasciapassare gratuito per i reati fiscali nazionali ed esteri. I contribuenti onesti pagheranno le perdite annuali di almeno duecento milioni di franchi. L’abolizione della ritenuta d’acconto è un’altra riduzione fiscale non necessaria che mette a repentaglio gli investimenti urgenti nella protezione del clima

La ritenuta d’acconto è una “tassa di sicurezza”. Garantisce che gli interessi attivi e attivi siano correttamente dichiarati nella dichiarazione dei redditi. La ritenuta d’acconto serve quindi a prevenire i reati tributari. Tuttavia, la maggioranza borghese in parlamento ora vuole abolire la ritenuta d’acconto sugli interessi sui titoli nazionali e sugli investimenti indiretti senza sostituzione. Ciò porta a enormi perdite fiscali e aumenta la criminalità fiscale.

Prevenire il lasciapassare gratuito per reati fiscali!

L’abolizione della ritenuta d’acconto sulle obbligazioni favorisce la criminalità tributaria. Oltre a costi una tantum di un miliardo di franchi, provoca un deficit fiscale annuo di almeno duecento milioni di franchi. Il denaro scorre nelle tasche di criminali fiscali e ricchi investitori. I contribuenti onesti pagheranno per queste perdite, o con tasse più alte o con una riduzione dei servizi.

Un altro taglio delle tasse che mette a rischio gli investimenti nella protezione del clima!

L’abolizione della ritenuta d’acconto è solo una delle tante proposte che portano a massicce perdite fiscali. Nell’estate del 2021 il Parlamento ha deciso di abolire l’imposta di bollo. Sussiste il rischio di perdite fiscali annue di 250 milioni di franchi. Nell’autunno 2021 il Parlamento ha deciso di abolire le tariffe industriali. Punto di costo: 570 milioni di franchi all’anno. Nell’inverno 2021 va aggiunta l’abolizione della ritenuta d’acconto. Per questo motivo abbiamo lanciato un referendum per difenderci da queste rinnovate carenze fiscali di almeno duecento milioni di franchi l’anno. Comuni e cantoni stanno già risentendo degli effetti di precedenti sgravi alle imprese. Non possiamo permetterci ulteriori sgravi fiscali per le grandi aziende e gli investitori. Perché in questo momento è importante che la Confederazione, i Cantoni e i Comuni dispongano di fondi sufficienti per un’ambiziosa politica climatica: per combattere la crisi climatica, ad esempio, è necessario accelerare rapidamente l’espansione delle energie rinnovabili o il risanamento energetico degli edifici. Con ulteriori perdite fiscali nell’ordine di milioni, mettiamo in pericolo tali investimenti.

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