Samantha Bourgoin risponde alle domande secche sui maggiori problemi per cittadinanza e famiglie che LaRegione le ha rivolto per conto della Lista 26 – Verdi e Forum Alternativo per il Consiglio Nazionale

1) Aumentano i costi della salute e i premi per i cittadini: che fare?

Per prima cosa è urgente diminuire il peso della spesa sanitaria dalle spalle delle economie domestiche, votando in primavera l’iniziativa PS che chiede che i premi siano al massimo il 10% del reddito, e poi cambiamo logica di finanziamento. I Verdi hanno depositato due mozioni, una per camera, per chiedere al Consiglio Federale premi proporzionali al reddito e indicizzati ai salari. Poi per fare chiarezza nel sistema in balia di interessi finanziari, bypassare le potenti lobby presenti tra i deputati delle camere con un’iniziativa popolare sull’introduzione di una cassa malati federale unica sul modello della SUVA per gli infortuni per ridurre costi amministrativi e capire finalmente i flussi, e costruire aziende federali per la produzione di farmaci per diminuire l’impatto del prezzo dei farmaci.

2) Salgono i costi dell’energia: che fare?

Il caro bolletta è stato innescato dal rincaro del prezzo del gas in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Meno noto è l’effetto del boom delle rinnovabili: ha ridotto la dipendenza dal gas russo e permesso di risparmiare oltre 100 milioni di euro. Senza questo contributo, oggi anche la nostra bolletta sarebbe di ben 8% più cara. Ora puntiamo sull’efficienza e il risparmio energetico, perché l’energia meno cara è quella risparmiata, e sosteniamo cittadine e cittadini nel diventare protagonisti della transizione energetica, diventando loro stessi produttori o consumatori diretti dei loro padroni di casa in modo da essere meno dipendenti dalle energie fossili importate e svincolare il prezzo della corrente da quello del gas.

3) Pensioni tra aspettativa di vita in rialzo e rendite in calo: che fare?

Il calo delle rendite vecchiaia non diminuisce solo il potere d’acquisto di una popolazione di anziani sempre più numerosa ma arreca danno diretto all’economia. Occorre ripensare tutta la previdenza sul modello dell’AVS andando a prendere gli ulteriori contributi dove il sistema oggi interviene pochissimo: per esempio sulle transazioni finanziarie, largamente favorite fiscalmente, ma che contribuiscono poco all’economia reale.

4) Potere d’acquisto sempre più eroso: che fare?

Se i partner sociali non riescono più a contrattare, i salari andrebbero adeguati automaticamente all’inflazione, come si fece per vari decenni dopo la seconda guerra mondiale. Ciò permetterebbe anche di distribuire più equamente i profitti dell’economia, che oggi vanno a rimpinguare essenzialmente le tasche degli azionisti.

5) La crisi migratoria preme sul Ticino: che fare?

Vanno distinte le persone che arrivano nei centri federali, che a maggioranza proseguono il loro cammino in altri cantoni o in altre nazioni, da quelle che sono attribuite al Ticino e che cominciano il processo di integrazione. Si è parlato dei primi, perché alloggiati in strutture non adeguate nelle quali la presa a carico e la socializzazione non è all’altezza della tradizione umanitaria svizzera. Per i secondi abbiamo appena ricevuto le risposte del Governo all’interpellanza per il suicidio di Arash e prenderemo posizione in merito. In generale pensiamo che sia auspicabile un maggiore coinvogimento della società civile come ha potuto fare la famiglia Majno-Hurst a Ginevra. Per maggiori info https://majno.ch/la-famiglia-mh-e-i-rifugiati

6) Gottardo chiuso, A2/A13, cantieri… viabilità: che fare?

Corretto fare un’adeguata manutenzione delle strade, ma è essenziale dare la priorità degli investimenti alle linee ferroviarie e ai trasporti pubblici. Sia per completare Alptransit a sud, sia per collegarci con il resto della svizzera, anche con vie secondarie e treni metrici che ora si possono adeguare allo scartamento FFS. Per esempio con un nuovo collegamento Interlaken – Locarno che via Bedretto / Airolo ci porterebbe al Vallese e a Berna. Perché quando si interrompono i collegamenti principali, sono proprio le vie secondarie a scongiurare l’isolamento.

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