Il partito Verdi del Ticino constata che a meno di due mesi dal sì alla legge sull’apertura dei negozi si stanno già verificando le dinamiche che si temevano: aperture domenicali della grande distribuzione con un impatto sulla vita privata dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.

Una domenica in più all’anno e favorire i piccoli commerci. Queste erano le promesse fatte da Lega, UDC, PLR e Centro durante la campagna per la votazione relative la legge sull’apertura dei negozi. Sono trascorsi meno di due mesi e già possiamo osservare che tali promesse non erano veritiere.

È notizia recente che Migros terrà aperte le sue filiali di Melano e Maggia non soltanto una domenica in più all’anno (come affermavano, per esempio, la deputata del PLR Cristina Maderni o il presidente del Centro Fiorenzo Dadò), bensì, è proprio il caso di dirlo, ogni Santa Domenica.

Non si tratta dunque di un sostegno ai piccoli commerci, come volevano farci credere al lancio della campagna, bensì una mano ad una grande azienda che lo scorso anno ha vantato un fatturato di oltre 30 miliardi di franchi. Tutto ciò non solo a scapito dei lavoratori e delle lavoratrici che faranno ancor più fatica a conciliare vita professionale con quella privata, ma anche dei piccoli commercianti che si vedono ora confrontati con una concorrenza molto più agguerrita. Probabilmente non si tratterà di eccezioni, infatti, interpellata dal Corriere del Ticino, Coop ha spiegato che anch’essa sta effettuando le necessarie valutazioni.

Noi Verdi ci battiamo per uno stile di vita salutare dove si lavori per vivere e non il contrario. Questo significa una settimana lavorativa con orario ridotto, limitazione dei turni spezzati e giorni liberi che corrispondano a quelli di famigliari e delle persone care. Queste aperture domenicali vanno nella direzione opposta da noi auspicata.