Quindici anni dopo UBS, la seconda banca svizzera, il Credit Suisse, ha dovuto essere salvata ieri dai contribuenti. Urge una nuova regolamentazione per controllare i rischi sistemici, sociali e climatici della piazza finanziaria. I Verdi si impegnano per un sistema bancario differenziato, per misure che contrastino la cultura dell’irresponsabilità collettiva a livello dirigenziale e per chiari requisiti sociali e di sostenibilità. Solo tre anni dopo il salvataggio dell’industria dell’aviazione, lo Stato torna a concedere aiuti a imprese che hanno una grande responsabilità nel riscaldamento globale senza porre alcuna condizione di sostenibilità ecologica, sociale ed economica. I Verdi stanno inoltre valutando la possibilità di convocare una sessione straordinaria delle Camere federali: il Parlamento deve avere voce in capitolo su questioni così importanti.

Gli eventi degli ultimi giorni hanno dimostrato che la legislazione svizzera “too big to fail” è inefficace alla luce dei rischi economici e delle dipendenze che derivano dalle banche di importanza sistemica. La fusione di UBS e Credit Suisse, con la garanzia dello Stato, non farà che aggravare questo problema. “C’è un urgente bisogno di una indagine indipendente su quanto accaduto oltre che di una regolamentazione adeguata alla situazione attuale. Per questo, i Verdi rivendicano l’introduzione di un sistema bancario separato, in cui le attività bancarie d’investimento siano scisse dalle funzioni di rilevanza sistemica, già durante la prossima seduta della Commissione dell’economia e dei tributi “, afferma Franziska Ryser, consigliera nazionale SG e vicepresidente dei Verdi svizzeri. Dieci anni fa, una proposta in tal senso del gruppo parlamentare Verdi, fallì di fronte all’opposizione di PLR, PPD e Verdi liberali.

La malagestione della dirigenza della banca ha portato all’attuale crisi. Ma a doversi assumere la responsabilità e le conseguenze, sono però ora contributrici e contribuenti. “Il Consiglio federale e il dipartimento delle finanze devono presentare immediatamente proposte che mettano fine alla cultura dell’irresponsabilità collettiva. Questo è l’unico modo per ripristinare la competitività e l’affidabilità della piazza finanziaria svizzera”, afferma Gerhard Andrey, consigliere nazionale friburghese ed esperto di banche. Le misure di dovranno basare sul rapporto che il Consiglio federale deve redigere in risposta a un postulato di Andrey.

I rischi climatici minacciano la stabilità finanziaria

“Per la seconda volta in 15 anni, la politica economica e finanziaria borghese ha quasi affossato la Svizzera. Occorre finalmente cambiare rotta “, commenta il presidente del partito e consigliere nazionale ZH Balthasar Glättli. “La creazione di una mega-banca non riduce i rischi sistemici. Al contrario! Inoltre, i rischi legati al cambiamento climatico sono sottovalutati e minacciano anch’essi la stabilità finanziaria. La piazza finanziaria svizzera deve quindi finalmente imboccare la strada del clima.” Con i loro finanziamenti nelle energie fossili, UBS e Credit Suisse sono responsabili, da soli, di più emissioni di CO2 all’anno di tutta la Svizzera. Per i Verdi è chiaro: la piazza finanziaria deve fare la propria parte nel contrastare i cambiamenti climatici. La garanzia statale deve essere legata a chiari criteri di sostenibilità ambientale e climatica, come pure a garanzie riguardo il mantenimento dei posti di lavoro, con un’attenzione particolare riguardo le zone periferiche e ai cantoni particolarmente sotto pressione in termini di occupazione, come per il Ticino.