Imposte dei circolazione, intervista de LaRegione a Samantha, redattrice del controprogetto insieme a Ivo Durisch
Da LaRegione
In un momento di crisi come quello attuale, non sarebbe preferibile lasciare più soldi nelle tasche dei cittadini come fa l’iniziativa attraverso uno sgravio maggiore?
Anche la nostra proposta diminuisce globalmente le imposte di circolazione e la differenza con l’importo dell’iniziativa equivale grossomodo ai 4 milioni che noi redistribuiremo in modo mirato a quelle fasce della popolazione che sono più in difficoltà con la partecipazione all’acquisto dell’abbonamento Arcobaleno.
Secondo il Plr con questi 4 milioni da destinare al trasporto pubblico create una nuova spesa per lo Stato che non ha ragion d’essere.
Questa critica dei liberali nasce dalla loro contrarietà al il fatto che l’iniziativa e il controprogetto tolgono i margini di manovra per la riforma fiscale con cui vogliono sgravare i contribuenti più facoltosi. Per noi questo non ha ragion d’essere.
Non state impropriamente mischiando ambiti diversi per fare socialità con le imposte di circolazione?
L’aiuto per la spesa di un abbonamento arcobaleno è per tutti, non è legato a chi possiede un’automobile e non è uno sgravio, ma appunto un aiuto. La questione è di rendere più accessibili i mezzi di trasporto pubblici. Con questi incentivi perseguiamo la direzione della politica federale volta alla transizione climatica ed energetica. A nostro avviso l’automobile non va bene purché sia elettrica, ma va bene se non ci sono alternative. Perciò crediamo che il futuro della mobilità debba essere intermodale.
Qual è il peggior difetto dell’iniziativa?
Quello di voler trattare allo stesso modo categorie di auto molto diverse. L’impatto sull’usura della strada di una piccola Zoe non è lo stesso di un grosso Suv. Per riequilibrare il conto abbiamo inserito nella formula insieme al CO2 anche la potenza e la massa, così che ognuno sia chiamato a contribuire al costo della manutenzione delle strade proporzionalmente al tipo di veicolo che usa.
Volete chiamare alla cassa i ricchi tassando il lusso?
Non ce l’abbiamo con chi compra auto di lusso, come detto semplicemente è giusto che coloro che impattano maggiormente sull’asfalto paghino più imposte per compensarne l’usura. Al contempo consideriamo che chi può permettersi veicoli costosi non dovrebbe avere troppe difficoltà a contribuire un po’ di più.
Si potrebbe obiettare che spesso sono le famiglie a possedere veicoli più grandi e che con la vostra formula le sfavorite.
Per tener conto di questo aspetto abbiamo proposto di considerare la massa a vuoto del veicolo e non più a pieno come avviene con la formula attuale.
Gli Iniziativisti hanno inserito una moratoria di un anno per le auto immatricolate prima del 2009, ovvero quelle più vecchie di cui spesso sono possessori gli anziani. Voi no, perché?
Perché il Consiglio di Stato ci aveva detto che si trattava di una disparità di trattamento. Al contempo ci siamo resi conto che quando abbiamo preso in mano il dossier tre anni fa queste auto erano 70mila mentre attualmente sono circa 40mila. C’è dunque una loro diminuzione piuttosto rapida.
Come mai avete rinunciato al ricorso dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato il vostro reclamo su delle cifre che ritenete fuorvianti nell’opuscolo informativo della votazione?
Anche il governo ha riconosciuto che i dati nella tabella esemplificativa delle emissioni e dei relativi costi dell’imposta per le differenti categorie di veicolo contenuta della parte del fascicolo dedicata alle ragioni per votare a favore dell’iniziativa sono di molto inferiori alla media della categoria stessa. Tuttavia il nostro obiettivo era sollevare la problematica per informare in modo compiuto la popolazione, non bloccare il voto popolare.