Venerdì 13 ore 16:00, dopo una settimana passata sulle nevi di Airolo, rientro con un car-sharing (tre persone, tre attrezzature da neve e tre borsoni, una sola auto).


Tragitto Airolo-Maroggia, tempo stimato un’ora circa, tempo effettivo due ore circa. Che sfortuna, un incidente rallenta vistosamente il nostro rientro. Avanzando in autostrada a passo d’uomo non posso fare a meno di notare che la stragrande maggioranza delle automobili ospita solo il conducente. In alcuni casi un passeggero, ma la maggior parte degli automobilisti è sola e con un viso stanco e annoiato. In questo Cantone si fanno molte promesse per quanto concerne la mobilità ma quanto a proposte concrete si lascia un po’ a desiderare. I Verdi del Ticino, invece, hanno presentato nel 2012 una proposta concreta e facilmente attuabile.

L’introduzione della figura del manager del traffico: le ditte e i comuni con 50 o più dipendenti forniscono i dati sulla mobilità dei propri dipendenti al manager che, mettendo assieme i dati raccolti e in collaborazione con le autorità, elabora un piano per i tragitti casa-lavoro. Lo scopo evidente dell’operazione è quello di migliorare lo spostamento delle persone che, a volte, per pigrizia o per mancanza di conoscenza delle alternative, si limitano a spostarsi singolarmente in auto.

Questa iniziativa è stata bocciata il 23 febbraio scorso dalla maggioranza del Gran Consiglio, tre anni dopo essere stata proposta. In primis notiamo i tempi biblici della politica ticinese. In secondo luogo, e con un po’ di rammarico, non posso che costatare che queste situazioni si ripetono all’infinito.

L’impressione è che le votazioni all’interno del Gran Consiglio vengono fatte secondo gli steccati e i colori di bandiera. Poco importa se una proposta è interessante: se viene dal partito sbagliato, avrà vita corta. Questa è una mentalità vecchia, noi giovani siamo davvero stanchi di questo pantano e di questo astio che impedisce di lavorare insieme.

A Chiasso, dove sono consigliera comunale, sono state portate avanti diverse iniziative, interrogazioni, mozioni e pure referendum da gruppi trasversali. Guarda caso i promotori erano quasi sempre i giovani impegnati politicamente per la cittadina.

La politica cantonale ha bisogno di rinnovamento e ringiovanimento. I giovani collaborano di più e meglio e guardano alle idee non alle persone. Chiedo pertanto all’elettorato di dar fiducia ai giovani e di votarli massicciamente! Una ventata d’aria fresca, possibilmente verde, non potrà che far del bene al nostro bel Cantone.
 

Jessica Bottinelli
candidata n. 12 al Gran Consiglio sulla lista n. 5 I Verdi del Ticino