Concretezza per i dipendenti invece di false speranze, sì al referendum!
Dal 2006 il contribuente luganese ha già pagato 36 milioni di franchi ma il risultato degli investimenti e dei continui e fiduciosi piani di rilancio perpetrati in questi 13 anni è stato purtroppo il definitivo abbandono di Swiss dallo scalo, e una costante e profonda incertezza lavorativa dei 70 lavoratori impiegati. Oggi le famiglie meritano che la classe politica si prenda la responsabilità del loro futuro garantendo un piano sociale solido ed efficace e non il perpetrare di false speranze basate solo su utopie e sogni di gloria.
A sostegno di tutte le costanti a discapito dello scalo luganese, è importante anche ricordare come il trasporto pubblico si sia decisamente evoluto negli ultimi anni e l’avvento del collegamento ferroviario ad alta velocità tra Zurigo e Lugano ha fornito un’alternativa più sicura, ecologica ed economica all’aeroplano. In emergenza climatica i cittadini stanno dimostrando di tenere in grande considerazione anche la scelta ecologica nella pianificazione dei viaggi.
I fatti intercorsi in questi ultimi 13 anni dimostrano come la buona volontà e i sogni non sono sufficienti. La classe politica deve smettere di vivere nel passato ed affrontare il presente, se non già il futuro. I problemi dello scalo, strutturali ed economici, rendono questo aeroporto poco redditizio e poco attrattivo per poter attrarre qualunque compagnia aerea, come già dimostrato ampiamente in passato. I Verdi del Ticino vogliono assumersi la responsabilità di portare alla realtà il governo ticinese e garantire un futuro serio e stabile alle famiglie coinvolte.