Un’agricoltura in sintonia con la natura
di Deborah Meili, Candidata al Consiglio nazionale “Verdi e sinistra alternativa – Giovani Verdi” L. 11.5 e N.5
Il cibo – assieme all’acqua e all’aria – è la nostra base vitale. L’agricoltura è dunque il presupposto per ogni relazione sociale e attività economica. Ma la produzione di cibo si basa sulla natura, e paradossalmente, l’agricoltura attuale sta contribuendo alla deturpazione delle proprie fonti di sostentamento, minacciando la sicurezza alimentare globale.
Su un pianeta limitato dobbiamo fare un uso astuto delle risorse limitate. Eppure, anche il settore agricolo applica ancora la logica dell’ ‘Usa e getta’. L’agricoltura è ora ingorda di risorse limitate, tra cui superfici terrestri e marittime, suoli fertili, acqua, petrolio e fertilizzanti chimici. Parallelamente essa danneggia gravemente la biodiversità e gli ecosistemi, e contribuisce massicciamente al cambiamento climatico. Il quale, causando eventi estremi più intensi e frequenti, già colpisce l’agricoltura stessa. Le siccità ad esempio, causano perdite di raccolti e di conseguenza aumentano anche i prezzi globali degli alimenti, la malnutrizione, la povertà, le migrazioni e i conflitti.
Per garantirci un futuro vivibile dobbiamo sovvertire la logica dell’ ‘Usa e getta’ con quella delle ‘3R’: riduci, riusa e ricicla. Anche nel settore agricolo è necessaria una logica di circolarità dove i rifiuti sono risorse di valore da riutilizzare. Concretamente, dobbiamo ridurre lo spreco alimentare, che è attualmente ⅓ del cibo prodotto. Non contabilizzata nelle statistiche è la produzione di mangimi. Dobbiamo dunque consumare radicalmente meno prodotti di origine animale e utilizzare le superfici per la produzione di vegetali proteici. Dobbiamo ridurre l’utilizzo di fertilizzanti chimici e utilizzare metodi biologici, quali il compostaggio. La biodiversità agisce da fitosanitario naturale, dobbiamo dunque favorire sistemi che la promuovano e non pratiche che la distruggono (es. pesticidi e monoculture). Dobbiamo mangiare più locale e stagionale. Dobbiamo ricreare un legame con la terra con iniziative quali orti collettivi/bio urbani. Inoltre, dobbiamo favorire un’agricoltura più etica e con meno lesioni ai diritti umani.
Queste sono alcune misure necessarie per garantirci un futuro vivibile. Tuttavia i ‘vertici’, dai partiti di governo agli attori lobbistici più forti, non hanno finora mostrato la sensibilità necessaria verso la collettività e le generazioni future. È dunque necessario rinnovare il Parlamento con persone che abbiano la giusta consapevolezza ecologica e che siano svincolati da interessi personali!