Il 14 febbraio il Gran Consiglio ha deciso di avviare la sperimentazione del “superamento dei livelli” nella scuola media, promuovendo il modello della codocenza nelle materie di tedesco e matematica. Le scuole hanno ora la libertà di scegliere se implementare questa sperimentazione o meno. Nonostante il GC abbia manifestato nei confronti di questo cambiamento un consenso maggiore rispetto al passato, le incertezze rimangono. Ma a cosa sono dovute queste preoccupazioni e, soprattutto, sono giustificate?

Generalmente ci si domanda quali siano le alternative alla selezione per livelli e se l’assenza di dati che assicurino la riuscita di un modello alternativo non siano di cattivo auspicio per iniziare la sperimentazione. Posso rispondere dicendo che alcune delle alternative sono già implementate nelle scuole elementari per preparare bambine e bambini alla scuola media. Prima fra tutte la codocenza, ovvero la copresenza di più insegnanti nella stessa stanza che lavorano con gruppi eterogenei di allieve e allievi. Esiste poi l’aspetto della differenziazione, ossia la programmazione personalizzata dei percorsi formativi secondo le esigenze di ogni singola persona adattando gli obiettivi previsti per il raggiungimento delle competenze richieste, entro la fine del terzo ciclo. Un ulteriore accorgimento pedagogico è l’accompagnamento delle famiglie durante tutto il ciclo di scuola media. Attraverso colloqui regolari con allieve/i e genitori è possibile definire insieme gli obiettivi da raggiungere di volta in volta analizzando la situazione attuale e le competenze acquisite. La scuola media, offrendo colloqui regolari e individuali, darebbe così l’opportunità alle famiglie di conoscere e partecipare attivamente al percorso scolastico dei propri figli aiutandoli nella scelta di formazione post-obbligatoria che più gli corrisponde, in base alle proprie inclinazioni e ai propri interessi e non più ad una media scolastica basata esclusivamente sui risultati. In aggiunta, proporre settimane progettuali a tema durante l’anno scolastico dove le e i giovani sono seguiti da orientatori e dare l’opportunità di frequentare stage come parte integrante del proprio curriculum scolastico, coronerebbe un modello pedagogico già in uso in altri cantoni, dove il liceo è solo una delle numerose e interessanti scelte di formazione possibili. Queste alternative esistono e costituiscono una banca dati colma di esperienze tra le quali dobbiamo solo saper scegliere.

 

Clara Seitz – Giovani Verdi, candidata n.78, Lista n. 14 Verdi del Ticino