Nel corso del primo fine settimana di ottobre la Città ha dovuto contare i danni del maltempo che ha causato la seconda piena nel giro di poco più di un mese del fiume Ticino. Questa seconda ondata con forti venti e precipitazioni ha fatto segnare numerosi danni tra cui la caduta di molti alberi così come l’allagamento del principale Eco centro della Città e conseguente fuoriuscita di liquami, oli e rifiuti dalle rispettive sedi. Eco centro che è già stato allagato, seppure in proporzioni più ridotte, nel corso della piena del 01.09.2020

In un’intervista rilasciata alla ‘Regione’ un paio di giorni dopo (5.10.2020), il municipale Christian Paglia, responsabile dei Servizi urbani cittadini (Suc), spiegò che si è reso necessario l’intervento dei pompieri perché si è allagato il locale dove sono contenuti gli olii, riversati poi nell’acqua. I pompieri sono intervenuti e con appositi macchinari hanno raccolto e aspirato l’olio presente sulla superficie dell’acqua. Tuttavia, un inquinamento ambientale non poteva essere escluso e una parte potrebbe essere filtrata nel terreno. Nei giorni successivi la Sezione aria, acqua e suolo del Cantone avrebbe sollecitato i Servizi urbani cittadini affinché effettuassero ulteriori approfondimenti in cerca di un’eventuale contaminazione del terreno.[1]

La probabile piena del fiume Ticino è stata segnalata tempestivamente dai servizi di allerta preposti indicando un grado di pericolo massimo. Inoltre l’attuale Eco Centro, secondo la mappa cantonale dei pericoli naturali, si trova in una zona considerata di pericolo allagamento (di grado medio).

Sorgono quindi spontanee alcune domande volte a comprendere come mai di fronte ad un pericolo annunciato i preposti servizi comunali non abbiano tempestivamente rimosso i rifiuti più pericolosi (ad esempio idrocarburi) affinché gli stessi non venissero travolti dalla piena.

Ma non solo, sul comparto in questione sta sorgendo il cantiere del nuovo MEP (Ecocentro). Data la zona di pericolo di piena in questo senso sorgono diversi interrogativi sulle misure messe in atto a tutela della nuova opera che risulta peraltro di oltre un anno e mezzo in ritardo rispetto a quanto preventivato.

Nell’allora messaggio approvato dal Consiglio Comunale si poteva evincere che il problema delle acque superficiali era già noto e che avrebbe dovuto essere affrontato tempestivamente.

“Non esiste ad esempio un sistema adeguato di smaltimento delle acque superficiali dei piazzali: le acque vengono raccolte nelle griglie delle caditoie preesistenti (in parte ancora quelle della ex birreria) e infiltrate direttamente nel sottosuolo.”[2]

Sulla base di quanto sopra, ci permettiamo di chiedere al Lodevole Municipio quanto segue:

  1. Come mai vista l’allerta meteo e il precedente allagamento avvenuto al primo settembre non si è provveduto immediatamente a mettere in sicurezza il sito evitando la fuori uscita di sostanze inquinanti di ogni tipo, ma in particolare degli idrocarburi?

  2. Cosa hanno rilevato in termini di inquinamento gli approfondimenti svolti dalla Sezione aria, acqua e suolo?

  3. Quali misure intende mettere in atto il Municipio per risolvere definitivamente la questione in attesa del nuovo MEP?

  4. Per quale ragione si è pianificato e realizzato il nuovo ecocentro comunale (parte del MEP) in una zona indicata in giallo sulla mappa dei pericoli naturali? Come si può ritenere compatibile tale attività a grosso rischio ambientale con una zona di pericolo d’allagamento consistente?

  5. Quali misure sono state messe in atto nella nuova edificazione del MEP per evitare che situazioni di piena possano sparpagliare i rifiuti e disperdere le sostanze nelle acque? Con quali costi supplementari? Il rialzamento previsto di 100-150 cm è sufficiente per evitare allagamento del novo MEP? La raccolta di ingombranti, plastica, carta, pile, batterie, vernici, lampade eccetera avverrà al suolo così come previsto dal messaggio originale?

  6. Come mai il MEP, la cui inaugurazione secondo il messaggio Municipale era prevista nella primavera del 2019 non è ancora stato ultimato? Quando è prevista l’inaugurazione dell’opera e quali le cause del ritardo?

  7. Per quanto concerne i costi del MEP, rispetto al credito di 3,8 milioni stanziato dall’allora consiglio comunale di Bellinzona in che misura lo stesso è già stato utilizzato? Sono da prevedere dei sorpassi di spesa rispetto a quanto chiesto al Consiglio Comunale? Se sì di quanto (franchi e percentuale rispetto al credito richiesto)?

  8. Il messaggio originale prevedeva degli spazi dedicati alle varie associazioni per scambi dell’usato, mercatini dell’usato, ecc. Che tipo di contatti sono stati avviati in questo senso?

Ringraziando per le risposte, inviamo cordiali saluti.

Per I Verdi del Ticino

Ronald David                                                                                 Marco Noi

[1] https://www.laregione.ch/cantone/bellinzonese/1466065/danni-paglia-pompieri-acqua-intervento-ecocentro-tempo-anni-bellinzonese-maltempo

[2] Messaggio municipale no. 4027