Lettera aperta dei Verdi di Lugano al Municipio di Lugano

Per quanto non siano ancora del tutto chiare né le intenzioni di chi ha occupato le vecchie scuole di Viganello né quelle del Municipio, un paio di cose ci sembrano evidenti. La prima è che l’occupazione delle vecchie scuole di Viganello riapre una volta ancora – dopo che l’aveva fatto qualche mese fa, in modo diverso e su un altro piano, l’esperienza della Straordinaria – la questione degli spazi di aggregazione e di espressione culturale indipendente. La seconda è che di spazi da utilizzare, magari in attesa di un futuro abbattimento, come in questo caso, non ne mancano. Aggiungiamo, ma più di un’evidenza è un’impressione, che sembrano esserci le premesse per un confronto tra autorità e (C)SOA che non si riduca a un muro contro muro. I Verdi di Lugano invitano il Municipio a cogliere l’occasione per affrontare la questione in un modo diverso, dopo gli errori del recente passato.

Dalle notizie circolate ieri sembrerebbe che verrà (o è già stata) messa sul tavolo delle trattative un’altra possibile sede per gli occupanti. Indipendentemente da quel che emergerà dalla negoziazione, vogliamo portare l’attenzione sul futuro delle vecchie scuole elementari, le cui potenzialità sono state in qualche modo illuminate dall’occupazione. Quell’edificio è vasto e ha le caratteristiche per soddisfare le esigenze di chi l’ha occupato e quelle di altre realtà attive sul territorio nell’ambito socioculturale.

ll progetto delle nuove scuole, votato in marzo non senza perplessità dal Consiglio comunale, non verrà realizzato in tempi brevi (a meno che il Municipio voglia cambiare le priorità in risposta a quanto è successo). Si dà quindi la possibilità di tentare – in un tempo limitato ma sufficientemente lungo per consentire un minimo di continuità dell’esperienza – una coabitazione di realtà e proposte indipendenti sotto uno stesso tetto. Situazioni e dinamiche che altre città svizzere ed europee già conoscono da decenni.

L’occupazione (temporanea) delle vecchie scuole di Viganello ricorda la nascita del PROGR-Zentrum für Kulturproduktion (www.progr.ch), nel cuore di Berna, a due passi dalla stazione centrale e Piazza Federale. Le vecchie scuole della capitale federale sono oggi una casa-atelier, un luogo di incontro, di creazione, fruizione, scambio, discussione indipendenti. Più di 220 artisti di tutte le discipline producono arte in 71 spazi. Lavorano a stretto contatto con le istituzioni culturali e gli organizzatori di eventi presenti nell’edificio. Mostre e concerti si svolgono nella zona aperta al pubblico al piano terra. Due ristoranti sono il punto d’incontro del PROGR. Nel 2004 fu chiaro che il vecchio ginnasio, costruito nel 1785, avrebbe ceduto il posto al nuovo Kunstmuseum di Berna. Invece di lasciare lo stabile vuoto per anni, si decise di lasciarlo in mano a varie realtà di cultura indipendenti. Nacque così il PROGR. Dopo due anni il progetto del Kunstmuseum non era ancora partito, il progetto poteva continuare. Quando fu chiaro che il museo non avrebbe visto la luce per motivi finanziari la città propose di vendere lo stabile. Ma oramai il progetto culturale era divenuto così importante per la popolazione di Berna che Il 17 maggio 2009, i cittadini di Berna accolsero con il 66% di “sì” il proseguimento dell’esperienza. Quella che era nata come una soluzione temporanea per gli operatori culturali poteva essere utilizzata a lungo termine dagli operatori culturali. A beneficio di tutti. Chi frequenta anche solo il ristorante Turnhalle, ricavato nella vecchia palestra, e prende un caffè nel vecchio cortile per la ricreazione, sente la vivacità del luogo aperto a tutta la cittadinanza.

Lì la cultura ha dimostrato come una visione temporanea, venuta dal basso, apparentemente senza mezzi, se lasciata fiorire può divenire realtà indispensabile per cittadini e società.

Tornando alle scuole di Viganello, sappiamo che un giorno quell’area tornerà a ospitare una sede scolastica. Nel frattempo, e indipendentemente da quelle che saranno le scelte degli attuali occupanti, potrebbe essere sede per un altro tipo di crescita, culturale, sociale, politica. Invitiamo il Municipio a riflettere seriamente su questa possibilità, che si presenta oggi come una stimolante opportunità. Lo invitiamo pure a prendere in considerazione la sistematica messa a disposizione di spazi temporaneamente inutilizzati a gruppi promotori di attività culturali o sociali, come avviene per esempio nella città di Zurigo.

Lugano, 4 luglio 2023

Per i Verdi di Lugano: Danilo Baratti, portavoce

 

Immagine: Il Molino a Viganello (Ti-Press)