Post Covid a Mendrisio
“Il cronocentrismo è la convinzione che i propri tempi siano di primaria importanza e che gli altri periodi impallidiscano a confronto. È la fede nell’importanza storica del presente. E, come tale, suggerisce un disprezzo del passato e del futuro”. Nel 1970 il sociologo statunitense Jib Fowles, morto il 7 marzo, inventò il termine “cronocentrismo”, che definisce bene proprio quello che tutti siamo persuasi di vivere oggi: tempi eccezionali, unici e incomparabili con le precedenti fasi storiche.
L’economista britannico Jerome Roos ha confrontato covid-19 e peste nera del quattordicesimo secolo. Più che il coronavirus in sé, dice Roos, saranno le risposte che daremo alla pandemia a cambiare il mondo.
Il nostro ruolo è quello di avere una visione politica della crisi e di difendere i principi che ci guidano. Ora è essenziale poter ripartire con lungimiranza per un futuro sostenibile.
La pandemia del coronavirus è innanzitutto una tragedia umana, sociale ed economica. Nessuno l’avrebbe voluta. Ma ora che c’è, sarebbe irresponsabile non cogliere l’opportunità storica che rappresenta per affrontare le crisi ambientali in maniera decisa. Crisi che implicano conseguenze sull’umanità purtroppo ben peggiori di quelle della pandemia che stiamo vivendo.
Dimenticare, a causa di una crisi – certo devastante – ma temporanea, la crisi ben più durevole del superamento dei limiti planetari da parte dell’umanità, sarebbe irresponsabile.
La minaccia delle ondate di calore, delle siccità, delle tempeste estreme e del crollo della biodiversità rimarrà con noi ancora per decenni. Gli investimenti pubblici realizzati finora per la transizione ecologica non erano sufficienti, ci vuole molto di più.
È necessario dunque trasformare questa crisi in opportunità, l’opportunità di migliorare le cose, sfruttando i cambiamenti strutturali che saranno messi in atto per costruire una sistema più resiliente. Dobbiamo ricominciare in modo lungimirante per assicurare a noi tutti un futuro sostenibile, che sia caratterizzato da una società più equa; da un sistema sanitario tutelato e valorizzato; da un’economia compatibile con i limiti ambientali, maggiormente orientata al territorio e alle risorse locali.
Dovremmo rientrare nei limiti planetari, orientando i mezzi di stimolo alla ripartenza dell’economia prevalentemente verso progetti e iniziative volti a migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo e ad abbassare gli impatti delle nostre attività, in modo da gettare le basi per un futuro resiliente.
Dovremmo legare gli interventi strutturali a favore delle aziende a condizionalità sociali ed ecologiche.
Il rilancio sostenibile va fatto anche con i crediti già impostati e Messaggi già pianificati (penso alla sede AIM, ad esempio), riorientando i budget di cui disponiamo.
Dobbiamo certamente e prioritariamente stimolare l’economia locale, poichè con la globalizzazione che mostra i suoi limiti, è necessario riscoprire il valore delle filiere corte e dell’economia locale. Chiediamo di sostenere la vendita e l’acquisto dei prodotti locali, anche tornando a parlare di una moneta per Mendrisio, da utilizzare anche per i gettoni di presenza per noi consiglieri comunali.
È di primaria importanza anche occuparci del clima emotivo: la crisi sanitaria, le misure di distanziamento sociale messe in atto per farvi fronte e la crisi economica che si palesa, mettono in seria difficoltà parecchie persone anche dal punto di vista emotivo-relazionale. È necessario supportare la popolazione, specialmente alcune fasce particolarmente a rischio, nella gestione del carico emotivo causato da tutta questa situazione. Una critica che è stata mossa alla Municipalità, e che riferisco per dovere civico, è quella di aver dato scarse informazioni e di essere stata poco presente simbolicamente in questi mesi difficili.
Ma non è stato facile per nessuno, ce ne rendiamo conto, e pensiamo che ora sia importante per tutte e tutti dimostrare un senso di responsabilità collettiva, la cui prerogativa è la fiducia reciproca.
Diamo quindi fiducia al Municipio per queste misure di ripartenza.
Claudia Crivelli Barella, i Verdi, 9 giugno 2020