Il Municipio ha ritirato il messaggio municipale numero 8137 per gli orti comunali (http://www.lugano.ch//Cc/messaggi.ns4/(www-messaggi-id)/27581247F7D63134C12577BC0046B5F0/$FILE/Messaggio_8137.pdf ) malgrado ci fosse un rapporto della Commissione della Gestione (del 2010) favorevole.

Ci rendiamo conto che nel 2010 mezzo milione per 86 appezzamenti sembrava una cifra realistica. “I soldi ci sono” ci dicevano. Oggi tutti siamo chiamati a risparmiare. Qui abbiamo un’eccellente opportunità per tornare a una gestione della cosa pubblica più sostenibile. Forse c’è stato nella nostra città una mentalità che voleva fare tutto in grande. Le soluzioni a costo zero non venivano prese in considerazione, come se fosse stato poco dignitoso spendere poco, come se la modestia, l’essenzialità, la misura, fossero qualcosa di negativo, un vizio invece di una virtù.

 

In una società che ha perso il contatto con la provenienza del cibo necessario alla vita, un appezzamento di terra può permettere a un cittadino di arrivare dignitosamente alla fine del mese. Grazie agli alimenti autoprodotti, ma anche grazie all’autostima che il lavoro nel proprio orto permette di costruire. Il radicamento alla vita, alla società, all’economia reale. Soprattutto in questo momento per i molti che hanno perso il lavoro. Inoltre è un’attività che aiuta a restare in forma e buona salute. Che oltre al piacere, è anche un reale risparmio sia per il cittadino che per la società.

Per poter produrre cibo, praticare un’attività salubre e interagire con i concittadini basta l’autorizzazione di coltivare un pezzo di terra, e avere accesso all’acqua per l’irrigazione. Tutto il resto viene conferito dal clima ticinese – particolarmente adatto alla produzione di alimenti – e dal lavoro del cittadino. Di fondamentale importanza anche per la nostra vita sociale, perché permette di scambiarsi esperienze utili che poi a loro volta si potranno tramandare a qualcun altro.

(Per approfondire il tema, ecco i link a due nostre interrogazioni in merito agli orti: 10-3-2008

http://www.lugano.ch//Cc/Interpel.ns4/(www-interpellanze-id)/2C7A6DEAFC21FC20C125740F0048AD96/$FILE/Interpellanza_3426.pdf

e 22-6-2009 http://www.lugano.ch//Cc/Interrog.ns4/(www-interrogazioni-id)/4E5970A8F635E80DC12575ED003F3AA8/$FILE/Interrogazione_226.pdf)

 

A nostro avviso il Municipio può rinunciare ai progetti di orti attrezzati di tutto puntino, di quello “standing elevato” che negli ultimi anni sembrava obbligatorio a Lugano, persino per un orto. Sarebbero piaciuti, ma quando non ci sono i soldi, ci si accontenta volentieri della soluzione modesta. L’importante è avere l’orto.

Chiediamo:

  1. Il Municipio – avendo ritirato il MMN. 8137 – intende presentare in tempi brevi un altra soluzione per permettere ai cittadini di aiutarsi ?
  2. Ci sono luoghi che sono adatti senza ulteriori interventi, dove il terreno si presenta già oggi pronto a essere lavorato dai singoli cittadini, l’unica cosa necessaria è l’acqua per l’irrigazione. Quali appezzamenti sarebbero pronti per essere coltivati dai cittadini?
  3. Ci sono terreni incolti in zona edificabile, abbandonati per decenni. Con contratti annui, e possibilità di disdetta alla fine del periodo di vegetazione, non si ostruiscono i progetti edili, ma intanto il terreno viene coltivato. Il Municipio accetterebbe questo approccio?
  4. Concorda che per permettere ai cittadini di coltivare un orto basta segnalare i lotti e portare un tubo dell’acqua? Si fida che i cittadini saranno in grado di organizzarsi per il resto ?

Cordialmente,   

Fausto Gerri Beretta-Piccoli e Melitta Jalkanen