Il nostro comune si fregia del label Città dell’Energia. Ma esattamente che cos’è una Città dell’energia?
Nel sito internet troviamo la seguente descrizione: una Città dell’energia è un Comune o una città che s’impegna in modo continuativo a favore di un utilizzo efficiente dell’energia, della protezione del clima e delle energie rinnovabili nonché di una mobilità sostenibile. Il label Città dell’energia è l’attestazione di una politica energetica e climatica coerente e orientata ai risultati. Le città e i Comuni che hanno ottenuto il label attraversano un processo globale, costituito da diverse fasi, che li conduce verso una politica energetica e climatica sostenibile.

Inoltre il Comune di Locarno possiede un piano energetico comunale (PECo) che ha come obiettivo di migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di CO2.  Non è però chiaro dal piano energetico comunale a partire da quando il comune sarà effettivamente neutrale da un punto di vista climatico (emissioni nette uguali a zero). L’obiettivo a lungo termine indicato per il 2100 (!) è di una tonnellata di CO2 pro capite all’anno.  Immaginiamo che questo possa essere considerato come la neutralità climatica del Comune. Il 2100 rimane però un obiettivo nettamente troppo distante nel tempo e rapportato agli obiettivi globali poterebbe alla catastrofe climatica.
L’obiettivo della confederazione per la neutralità climatica è infatti il 2050, ma per rispettare l’accordo sul clima di Parigi e tenere debitamente conto le emissioni storiche della Svizzera sarebbe auspicabile il raggiungimento della neutralità climatica già nel 2040.

Prendiamo spunto per questa interrogazione anche dalla ristrutturazione del Nido dell’infanzia di via D’Alberti a Locarno, dove è emerso che l’impianto di riscaldamento a combustibile fossile, verrà sostituito da un impianto nuovo sempre a combustibile fossile. Il vettore energetico per la produzione del calore è l’olio combustibile. E per la ristrutturazione del Palazzetto Fevi e delle scuole elementari di Solduno? Se il nostro obiettivo è di azzerare l’uso di combustibili fossili entro il 2030-2040, purtroppo non stiamo andando nella direzione giusta.
L’analisi tramite la piattaforma PETRA ha sicuramente permesso al Municipio di farsi una visione d’insieme in particolare sull’efficienza energetica presso gli edifici comunali. Per quanto riguarda invece la sostituzione dei sistemi di riscaldamento con fonti energetiche rinnovabili gli obiettivi sembrano meno chiari anche se le due questioni sono spesso legate. 

Le numerose ed interessanti proposte di misure presenti nel piano energetico comunale (PECo) necessitano una chiara pianificazione su almeno un decennio in modo da arrivare in tempi ragionevoli alla decarbonizzazione della città e anche per prevedere per tempo gli investimenti necessari.

Alla luce di quanto descritto sopra, poniamo i seguenti quesiti al Municipio:

  1. Per quando è prevista la neutralità climatica del comune di Locarno? Come mai il PECo presenta ancora il 2100 come obiettivo finale? Non ritiene il Municipio di adeguarsi perlomeno agli obiettivi della Confederazione (2050)?
  2. Come mai il Municipio pur essendo certificato Città dell’energia, pur avendo un PECo e in piena crisi climatica ha proposto di sostituire ancora un riscaldamento basato sul fossile con uno dello stesso tipo (vedi Nido dell’infanzia in via d’Alberti)? Non poteva essere installato un sistema a legna o una termopompa? Sono previsti altre sostituzioni di questo tipo? Non ritiene il Municipio di dover dare l’esempio nella lotta ai cambiamenti climatici?
  3. Quanti e quali impianti a combustibile fossile sono ancora in funzione negli edifici pubblici?
  4. Vi è attualmente un piano graduale di sostituzione dei sistemi a combustibili fossili vincolante? Se no perché? Quando è prevista l’elaborazione e la pubblicazione di un piano dettagliato di uscita dai combustibili fossili a Locarno?
  5. A quanto ammonta il consumo annuale in litri di olio di riscaldamento o gas e quanto ammontano le relative emissioni di CO2 dannose per il clima? È prevista una compensazione delle emissioni (ad es. tramite myclimate)?
  6. Quale strategia e con quali tempistiche intende portare avanti il Comune la sostituzione dei vettori fossili con vettori energetici rinnovabili?
  7. L’utilizzo dell’acqua del lago come fonte di riscaldamento o raffreddamento proposta nel PECo richiede una pianificazione dettagliata su almeno 10-15 anni in quanto piuttosto complessa.  Quando si prevede di iniziare con la progettazione di massima? E quando con quella definitiva e il successivo inizio dei lavori almeno per un qualche impianto pilota?
  8. Per il quartiere di Solduno e/o Campagna secondo il PECo si potrebbe creare una rete di teleriscaldamento basata su un sistema a legna.  Il comune ha già fatto fare uno studio preliminare in questo senso? Per quando è pensabile una sua realizzazione? E’ ipotizzabile un sistema di cogenerazione a legna (produzione di calore ed elettricità)?
  9. Quali superfici in m2 è ancora disponibile sui tetti comunali per produrre energia elettrica fotovoltaica e solare-termica (acqua calda)? Intende il Municipio sfruttare ancora queste superfici? Se no perché?
  10. Prevede il comune un passaggio vincolante e graduale alla mobilità elettrica per tutti i suoi autoveicoli? Se no perché? Se sì quale è il piano di transizione?

Vi ringraziamo per le vostre risposte.

Con ogni ossequio.

Marko Antunović
Matteo Buzzi
Pierluigi Zanchi