Anche quest’anno il Dipartimento ambiente costruzioni e design SUPSI propone un ciclo di conferenze pubbliche dedicato alla crisi ambientale, dal 28 settembre 2022 al 14 dicembre 2022 presso il Campus SUPSI di Mendrisio.

Nella serata iniziale del secondo ciclo di conferenze pubbliche “Emergenza Terra”, era protagonista l’attore teatrale Marco Paolini, autore della serie “La fabbrica del mondo”, una serie originale che unisce la narrazione teatrale alla divulgazione scientifica, alle conversazioni con voci autorevoli della scienza, dell’economia, della letteratura che denunciano il disastro verso il quale siamo lanciati, restando però inascoltate. 

Ebbene, Paolini ha detto che il Papa è più avanti della politica, che cincischia e non prende sul serio un problema, quello del surriscaldamento climatico, che ci sommergerà se non agiamo ora, tutti insieme con un progetto condiviso e globale. Il Papa, già nella sua enciclica Laudato sì del 2015, ma ancora nelle scorse settimane, ha detto a chiare lettere che dobbiamo agire ora se vogliamo scongiurare disastri ambientali solo in parte prevedibili. Sappiamo che il termine “cambiamento climatico” è un compromesso deciso dalla COP20 per evitare il più corretto termine di “surriscaldamento climatico”, ma ora nessuno nega più la gravità della situazione. Solo, costa fatica ammetterlo, e riconoscere che dobbiamo agire in ogni piccola azione avendo ben presente che il grande pericolo per tutte e tutti noi, aldilà delle varie crisi e disagi che ci attanagliano, è proprio il cambiamento climatico.

Sui benefici del verde urbano non credo sia necessario dilungarmi in questo intervento, ma ricordo che ha effetti sulla salute, sull’economia (con la diminuzione delle assenze sul lavoro dovute a malattia), sull’aumento del valore immobiliare etc.

L’iniziativa riprende nel principio quello che propongono ormai altri cantoni: permette a quei comuni che lo desiderano di fare dei regolamenti del verde che codificano anche le norme per gli abbattimenti delle alberature. Non è obbligatorio ma da più autonomia ai comuni.

Fa risparmiare ai comuni: invece di fare allegato PR con alberi degni di protezione che implicano lavori di consulenza e lungo iter pianificatorio (che oltretutto rappresentano una fotografia nel tempo e quindi vanno aggiornati con una certa regolarità) si permette di fare un regolamento: lo si fa una sola volta, di competenza del Municipio oltretutto, e poi si applicano dei criteri ai casi specifici.

L’iniziativa era stata scritta proprio per rispondere a un bisogno concreto di alcuni comuni che ne rivendicavano l’utilità (vedi anche audizione in commissione). 

L’iniziativa permetterebbe all’ente pubblico di sovvenzionare la gestione di alberi privati che portano benefici al pubblico (i quali vengono spesso tagliati per evitare costi di gestione), consentendo più autonomia ai comuni e meno costi, vantaggi ai privati ma senza obblighi: sono principi che la destra in CC ha sempre difeso. Come mai in questo caso invece non intende farlo…!?

A pensar male, direi che il fatto di opporsi ad approcci contemporanei ed efficienti per la gestione del verde pubblico nasconda altre finalità come lo svuotare le casse comunali a favore di pianificatori e non voler porre alcun freno alla desertificazione dei centri urbani, proprio in un periodo storico in cui le città che diventano sempre più calde. Spiace dirlo, ma si tratta di una visione poco lungimirante.

Claudia Crivelli Barella

Ottobre 2022