Nuova tassa di circolazione: intervento in aula di Matteo Buzzi
Grazie presidente, consiglieri di Stato, colleghi e colleghi.
Sul tema della tassa di circolazione, noi Verdi siamo stati facili profeti. E non ci voleva molto per intuirlo sin dall’inizio. Non ci siamo mai lasciati prendere da tentazioni populiste e abbiamo sempre guardato razionalmente la problematica tenendo presente anche le opinioni degli esperti. La tassa di circolazione non è certo il sistema più giusto per coprire al meglio le spese per la manutenzione delle strade in quanto non è una tassa causale e basata sull’effettivo utilizzo delle strade stesse ma è dipendente solo dalla tipologia di mezzo motorizzato che si usa. Non avendo la possibilità di introdurre a breve un sistema migliore basato sul mobility pricing dobbiamo garantire in primo luogo che una parte consistente delle spese per la costruzione delle strade sia coperta dalla tassa di circolazione e in secondo luogo che questa tassa sia calcolata in modo equo.
Purtroppo il pasticcio dell’iniziativa propagandistica del Centro è stato avvallato dal popolo abbagliato dalla possibilità generica di pagare meno e confuso da informazioni fuorvianti presenti nell’opuscolo di votazione e distribuiti a tutti i fuochi. Il risultato è un sistema con una distorsione per alcune categorie di vetture legate ai cicli di omologazione. Inoltre a medio termine non è in grado di garantire gli introiti necessari alla manutenzione delle strade, visto che è basato solo sulle emissioni di CO2 che inevitabilmente diminuiranno con elettrificazione del parco veicoli.
ll calcolo della tassa introdotto non è equo, poco sociale e nemmeno completamente ecologico perché dimentica l’usura delle strade dovuta al peso dei veicoli, e il consumo degli stessi. Il peso, o la massa a vuoto, è un elemento ecologico importante: più un veicolo è pesante e maggiore sarà l’usura stradale da esso causata e quindi anche l’uso di risorse per il risanamento del manto stradale. La fisica qui non è un opinione. Anche i veicoli elettrici consumano energia elettrica che deve essere in qualche modo prodotta. Il consumo dipende in gran parte dalla potenza del veicolo e dal suo peso. Era sin dall’inizio piuttosto incomprensibile il perché si sia voluto intestardirsi a far passare una modalità di calcolo in cui una lussuosa, potente e pesante auto elettrica paghi di meno o uguale di un’utilitaria leggera a basso consumo magari ibrida o anch’essa elettrica.
Era quindi evidente che presto o tardi si sarebbe dovuto intervenire per correggere la formula di calcolo e introdurne una migliore. Il cambiamento di formula proposto NON deve però essere l’occasione per aumentare le entrate complessive per le casse cantonali in un contesto economico già difficile per tutte le economie domestiche. Per questo il ritocco del coefficiente per limitare le entrate complessive della tassa a 80 mio del rapporto di maggioranza è condivisibile, a patto che il Gran Consiglio sia coerente anche in futuro tramite la modifica del fattore k. Qui e solo qui sta il rispetto della volontà popolare, in quanto l’iniziativa è stata accolta praticamente solo per la riduzione complessiva delle entrate della tassa.
Dal nostro punto di vista non è una questione di entrate per lo stato ma soprattutto una questione di utilizzare una formula equa che possa ridurre al minimo la disparità di trattamento tra i cittadini e le cittadine. In aggiunta la tassa dovrebbe avere anche un minimo effetto di orientamento verso veicoli elettrici a basso consumo.
Se le entrate non saranno sufficienti per coprire le spese per la manutenzione delle strade bisognerà ridurre l’intensità degli interventi o coprire maggiormente questa voce di spesa con le imposte. Un finanziamento tramite le imposte è comunque in generale più equo rispetto ai redditi dei cittadini e delle cittadine grazie alla progressività.
Il gruppo dei Verdi sosterrà quindi il rapporto di maggioranza.