Interpellanza – Troppe zone edificabili a Bellinzona. Il Municipio cosa fa?
Lodevole Municipio,
Il 19 ottobre 2022 scorso, il Consiglio federale (CF) ha comunicato la tanto attesa approvazione della revisione delle schede R1, R6, R10 del Piano direttore (PD) cantonale. Tale approvazione è però gravata da un cambiamento sostanziale nella base di calcolo del fabbisogno di unità insediative (UI) all’orizzonte di 15 anni. Infatti, nel progetto di revisione delle citate schede di PD, il calcolo del fabbisogno effettuato dal Consiglio di Stato era fondato sugli scenari demografici 2015-2040 che prevedevano un forte incremento della popolazione cantonale. Questi scenari vennero però radicalmente modificati dall’Ufficio federale di statistica con l’aggiornamento 2020-2050 nel quale si prevede un calo demografico negli scenari basso e medio e solo un leggero incremento demografico nello scenario alto.
Il CF ha pertanto modificato le previsioni di incremento demografico formulate nel modello territoriale cantonale (scheda R1) da 46’000 a 30’000 abitanti tra il 2020 e il 2040 e da 66’000 a 39’000 abitanti tra il 2020 e il 2050. L’incremento di posti di lavoro invece è stato ridotto da 39’000 a 17’000 nel periodo dal 2020 al 2040. Mentre nel periodo tra il 2020 e il 2050 si prevede un incremento di 24’000 posti.
Il CF ha anche modificato alcuni aspetti della scheda sullo sviluppo territoriale e gestione delle zone edificabili (R6), precisando che il dimensionamento delle zone edificabili non è da attuare in base a presunti obiettivi di sviluppo bensì in base al fabbisogno stimato all’orizzonte dei 15 anni. Le zone edificabili in vigore non sono di principio ampliabili e eventuali nuovi azonamenti – possibili solo a determinate condizioni – devono essere compensati immediatamente, “se necessario, in misura maggiore rispetto alle modifiche”.
È chiaro che queste modifiche apportate dal CF al PD hanno una importante ricaduta sugli enti locali e sui loro programmi d’azione (PAC), i quali si troveranno a dover ridurre le proprie riserve edificatorie in funzioni di un fabbisogno all’orizzonte dei 15 anni sensibilmente inferiore.
Infatti, basti ricordare che Municipio e maggioranza del Consiglio comunale di Bellinzona avevano accolto un programma d’azione (i/le rappresentanti del nostro gruppo avevano invece bocciato il PAC, fra l’altro proprio con la critica di aver utilizzato le vecchie statistiche che mostravano un fabbisogno demografico decisamente più alto delle statistiche attuali) che prevedeva all’orizzonte del 2040 un fabbisogno di ca. 11’000 abitanti a fronte di una disponibilità di riserve edificatorie abitative di ca. 15’000-17’000 UI (dati dallo studio sulla contenibilità). Se ora consideriamo il nuovo fabbisogno di ca. 30’000 abitanti stimato per l’intero cantone all’orizzonte 2040 e consideriamo che la scheda R1 prevede per Bellinzona e Valli una quota parte del 22% dell’intero fabbisogno abitativo cantonale, otteniamo un nuovo fabbisogno di 6’600 abitanti, notabene per Bellinzona e le valli e non la sola Bellinzona, a fronte di una disponibilità di ca. 15’000-17’000 UI abitative. Ciò significa una drastica riduzione del fabbisogno, che avrà come conseguenza inevitabile un aumento delle eccedenze di riserve edificatorie che dovranno essere ridotte.
Alla luce di questi rilevamenti, gli interpellanti chiedono al lodevole Municipio:
- Quali ripercussioni il Municipio pensa possano avere le modifiche che il Consiglio federale ha apportato alle schede R1, R6 e R10 del piano direttore cantonale sulla pianificazione comunale?
- Ritiene il Municipio che il programma d’azione comunale (PAC) pensato sulla base dei vecchi scenari demografici sia ancora attuale?
- Non ritiene il Municipio necessario procedere ad una revisione del PAC in base ai nuovi riferimenti imposti dalla Confederazione? In caso affermativo, con quali modalità intende procedere?
- A che punto stanno i lavori pianificatori per l’allestimento di un piano regolatore unificato? Cosa è stato fatto e cosa vi è ancora da fare?
- Nel PAC non si è voluto definire le modalità di ripartizione e compensazione degli indici di sfruttamento, ma si è detto che sarebbe stato un lavoro da svolgere in seguito. Ci può dire il Municipio a che punto sta tale lavoro? In via subordinata, quali conseguenze possono avere le nuove condizioni poste dalla Confederazione sulla definizione delle modalità di ripartizione e compensazione degli indici edificatori?
Per la lista I Verdi, FA, MPS, POP e indipendenti
Ronald David Giulia Petralli Lorenza Giorla
Giuseppe Sergi Angelica Lepori Matteo Pronzini