Nonostante il pacchetto di misure per la svolta energetica 2050 promosso dal Consiglio federale preveda un abbandono del nucleare, attualmente siamo ben lontani da questo traguardo.


Nel 2014 si è consumato un record d’energia nucleare sia svizzera che estera. Oggi i grandi consumatori sono di fatto già liberi di approvvigionarsi di energia nucleare e carbone anche dall’estero secondo la logica del libero mercato.

Questo trend di consumi è preoccupante se si pensa che invece dovremmo iniziare fin da subito a utilizzare energia pulita. Le centrali nucleari non sono affidabili, soprattutto quelle più vecchie come quella di Mühleberg che finalmente dovrebbe essere smantellata dal 2019 al 2034 con lo stoccaggio di 3000 tonnellate di scorie radioattive per le quali non si è trovato ancora a distanza di decenni un luogo definitivo di stoccaggio.

È per questo motivo che i Verdi avevano presentato un’iniziativa per l’uscita dal nucleare che chiedeva la chiusura delle centrali nucleari di 45 anni. Il Consiglio federale aveva proposto 50 anni ma a parte Verdi e PS, gli altri partiti in parlamento hanno respinto anche questa possibilità ipotecando di fatto il futuro non solo energetico ma anche di sicurezza del nostro paese.

Infatti il prezzo effettivo dell’energia nucleare è considerevolmente superiore all’attuale se si considerano tutti i costi, come quello per il loro smantellamento. Gli accantonamenti fatti finora per questo scopo non sono sufficienti a coprire questi costi e quindi saranno a carico di tutti noi e anche della nostra economia.

Le energie rinnovabili attualmente costano un po’ di più rispetto all’energia non certificata ma contribuiscono a creare un mercato promuovendo investimenti locali nel rispetto dell’ambiente. Molte aziende elettriche hanno iniziato ad offrire agli utenti anche delle energie pulite certificate “made in Ticino”.

L’industria e chi la rappresenta farebbe bene a capire che il progresso si attua anche negli investimenti per il risparmio e l’efficienza energetica e nell’utilizzo di energia rinnovabile e non nel guadagno a breve termine a scapito dell’ambiente e della collettività.

Claudia Cappellini Tarolli
Candidata al Consiglio Nazionale per i Verdi del Ticino