Il gruppo Verdi e Sinistra Insieme di Mendrisio ha tra gli obiettivi del suo programma l’uso parsimonioso del suolo, una pianificazione del territorio basata sulla ponderazione degli interessi con un occhio particolare agli aspetti ambientali e sociali, un modello di sviluppo che tenga in maggior conto il rispetto delle componenti urbanistiche e paesaggistiche del territorio e sia finalizzato al miglioramento della qualità di vita della popolazione. Seguendo questi principi abbiamo comunicato le nostre osservazioni all’Ufficio federale delle strade concernenti il progetto relativo al limite di spesa 2024–2027, alla fase di potenziamento 2023, al credito d’impegno e all’adeguamento del decreto concernente la rete delle strade nazionali. Di seguito la nostra presa di posizione:

Aspetti generali del progetto

1. Siete d’accordo con i punti essenziali del progetto?

No, riteniamo che i problemi della mobilità non vadano risolti con l’aumento della capacità della rete autostradale che non farebbe che portare a un aumento delle auto in circolazione; i responsabili del DATEC e di USTRA devono rendersi conto che la popolazione è sempre più contraria a progetti che causano rumore, inquinamento, occupazione di terreni spesso pregiati.

2. A vostro avviso, vi sono aspetti di cui non si è tenuto sufficientemente conto?

Sì:
a. gli effetti negativi che i progetti avranno sul territorio, effetti che lo stesso Rapporto esplicativo riconosce a pag. 16: “Il potenziamento delle strade nazionali determina pregiudizio e sollecitazioni per ambiente naturale, paesaggio, patrimonio idrico e suolo, oltre a creare le condizioni per ulteriori emissioni di gas serra” e che vengono liquidati subito dopo con un generico “impegno alla maggior tutela possibile di tali risorse”;
b. il controsenso di realizzare/potenziare autostrade quando la politica energetica della Confederazione va nella direzione di ridurre drasticamente le emissioni di Co2 entro il 2050.

3. Ritenete coerente l’ammontare richiesto per il periodo 2024–2027?

4. Il Programma di sviluppo strategico strade nazionali vi sembra completo rispetto all’entità del progetto?

5. Come valutate l’assegnazione dei progetti di ampliamento ai vari orizzonti realizzativi e alla fase di potenziamento 2023?

Altre osservazioni

6. Avete altre osservazioni in merito al progetto posto in consultazione?

Ci esprimiamo su due progetti che riguardano la nostra regione:

a. Circonvallazione Stabio – Gaggiolo
L’archiviazione di questo progetto è una delle poche cose che vediamo con favore anche se, a detta di USTRA, avrebbe dovuto servire a smaltire il traffico che, reso più fluido dalla terza corsia dinamica sulla A2, andrebbe ad accumularsi tra Mendrisio e Stabio.

b. Progetto PoLuMe (Lugano – Mendrisio)

Condividiamo ovviamente i previsti lavori di manutenzione, per altro già in corso, sia su tratti a cielo aperto sia nelle gallerie.
Siamo invece contrari al potenziamento della A2 tra Lugano e Mendrisio.
Noi, come molti abitanti della regione, siamo molto delusi che il Consiglio federale ritenga “la soluzione efficace e, considerando lo stato di avanzamento del progetto” abbia addirittura deciso di trasferire l’opera “dall’Orizzonte realizzativo dal 2040 al 2030”, senza considerare le preoccupazioni della popolazione, delle associazioni ambientaliste, di partiti politici, dei Comuni più toccati dal progetto. Nel frattempo numerosi Consigli comunali della regione hanno votato una risoluzione contraria al PoLuMe.
Nei prossimi mesi la contrarietà si farà sentire in Ticino come nel resto della Svizzera, il sostegno della regione al potenziamento della A2 è tutt’altro che scontato: l’impatto ambientale, la costruzione di nuove gallerie, di due svincoli a Grancia e Melano (su un terreno pregiato), l’allargamento del ponte diga di Melide e la realizzazione di diversi altri manufatti, non corrispondono al rispetto per il territorio come lo intendiamo noi.
Per non parlare dei cantieri che sconvolgeranno per una decina d’anni un territorio già sottoposto a forti pressioni: la terza corsia dinamica infatti, oltre ad essere un aumento di capacità dell’autostrada vero e proprio, è un non senso in una regione come la nostra dove la A2 scorre per parecchi tratti in galleria (contrariamente ad altre zone della Svizzera) e dove dunque la terza corsia va realizzata da zero.
Questo progetto inoltre sottrae ulteriore spazio verde al Mendrisiotto, un territorio di pochi chilometri quadrati attraversato da tutte le vie di transito nazionali e internazionali e che in passato ha già dovuto sacrificare importanti aree libere a favore delle vie di comunicazione e a scapito della qualità di vita dei suoi cittadini e delle sue cittadine.
Il PoLuMe, progetto dal costo e dall’impatto molto elevati, dovrebbe servire a evitare il formarsi di colonne tra le 7.00 e le 8.30/9.00 del mattino in direzione nord e tra le 17.00 e le 18.30 in direzione sud, traffico dovuto in particolare ai pendolari, molti dei quali frontalieri: le auto che viaggeranno in modo più fluido andranno però ad accumularsi la mattina alle uscite di Lugano, ma soprattutto la sera nel Mendrisiotto.
Crediamo che per ridurre il traffico durante gli orari di punta occorra intervenire con maggiori fermezza e mezzi per attuare misure volte a indurre le persone a non utilizzare il mezzo privato, quasi sempre occupato da una sola persona.
A nostro parere ci sono altri fattori che vanno tenuti in considerazione e che contribuiscono a ridurre i transiti sulla A2 tra Chiasso e Lugano.

Per i motivi elencati nella risposta a questa e alle domanda 1 e 2, L’AlternativA è contraria al progetto di potenziamento della A2 messo in consultazione, sicura di interpretare l’opinione di un’ampia parte della popolazione di Mendrisio e non solo, non più disposta ad avallare progetti volti a favorire il traffico privato. Ricordiamo che il Mendrisiotto aveva votato contro il raddoppio del tunnel autostradale del Gottardo i cui effetti dovrà sopportare una volta che i lavori saranno conclusi: invece che a Göschenen le colonne si formeranno alla frontiera con l’Italia