Venerdì 25 agosto in tarda serata una violentissima tempesta con grandine di grandi dimensioni (fino a 5-7 cm) ha causato enormi danni nel Locarnese e in particolare nella città di Locarno che si è trovata al centro del passaggio della forte cellula temporalesca. Si tratta di un evento estremo (si parla di un periodo di ritorno teorico di 30 anni) che non trova analoghi nella memoria storica di molti locarnesi, ma che potrebbe anche riprodursi più frequentemente in futuro nel quadro del clima che cambia. L’evento è stato sfortunatamente seguito da un altro evento meteorologico con piogge abbondanti. In molti casi, per l’assenza o la scarsa disponibilità di aziende di carpenteria, vetreria o di costruzione durante il fine settimana, non si è potuto intervenire prima dell’inizio dell’evento di pioggia abbondante di sabato 26 e domenica 27, ciò che ha ulteriormente aumentato i danni materiali complessivi dell’evento. Fortunatamente si sono verificati solo alcuni ferimenti di lieve entità che però rimarranno indelebilmente nella memoria di chi li ha subiti, soprattutto se si trattava di bambini. I danni materiali sono invece complessivamente molto ingenti sia al patrimonio pubblico che a quello privato (edifici e automobili), a quello culturale (facciate di chiese trivellate) e naturale (giardini e alberature pubbliche e private) e alle colture agricole (uva e colture diverse).

Sulla base di questa breve premessa chiediamo al lodevole Consiglio di Stato:

  1. A quanto ammonta complessivamente la stima dei danni causati dalla grandinata nell’intero Locarnese? Ci sono state altre grandinate paragonabili negli ultimi anni in Ticino per quanto riguarda i danni causati?
  2. Quali sono stati gli sforzi e le azioni del Cantone nel periodo post grandinata, in particolare subito dopo l’evento?
  3. Il Cantone ha valutato l’istituzione di uno stato di necessità secondo la Legge sulla Protezione della Popolazione? Se no, perché?
  4. Considerato il previsto arrivo delle piogge abbondanti di sabato 26 e domenica 27 agosto, non sarebbe stato opportuno ordinare la mobilitazione della protezione civile (del Locarnese con il sostegno di militi da altre zone del Cantone per velocizzare gli interventi) e/o dell’esercito in modo da mettere in sicurezza tutte le case danneggiate entro sabato pomeriggio e prima delle abbondanti piogge?
  5. Gli eventi di grandine di grandi dimensioni sono un evento particolare. Non ritiene il Consiglio di Stato di dover istituire un protocollo di intervento specifico per questa tipologia di eventi estremi come previsto per alluvioni, valanghe e incendi?
  6. Come intende partecipare il Cantone ai costi non assicurati che si devono assumere gli enti pubblici comunali?
  7. Come intende partecipare il Cantone ai costi non assicurati che si devono assumere gli agricoltori?
  8. Come intende contribuire il Cantone ai costi non assicurati che hanno dovuto assumersi molti privati in particolare per quanto riguarda i loro edifici di abitazione primaria e i giardini?
  9. Considerato che gli eventi estremi molto probabilmente aumenteranno in futuro a causa del mutamento climatico come intende procedere il Cantone per avere a disposizione fondi velocemente mobilitabili in caso di eventi estremi come questo?

Primo firmatario: Matteo Buzzi 

con Samantha Borugoin, Marco Noi, Giulia Petralli e Nara Valsangiacomo