Il fondo 2476 di Bellinzona dove attualmente sono insediate le Officine FFS (il mappale comprende anche i binari lungo la stazione e la zona depositi Tilo di Pedemonte) è iscritto nel Catasto cantonale dei siti inquinati[1] come fondo per il quale “è necessario procedere a un’indagine”.

Che questo fondo sia verosimilmente inquinato ce lo dice in maniera implicita la Dichiarazione d’intenti firmata l’11 dicembre 2017 da Cantone, Città di Bellinzona e FFS, quando al punto 5.5 della stessa si afferma che “(…) I terreni verranno consegnati liberi da edifici e impianti e non contaminati ai sensi dell’OSiti. FFS si impegna ad effettuare a proprie spese le indagini necessarie a stabilire la qualità del terreno ai sensi OSiti”. In maniera più esplicita ce lo dice invece il Catasto dei siti inquinati dell’Ufficio federale dei trasporti[2] il quale segnala svariati oggetti inquinati che in parte (a est dei binari) costituirebbero una minaccia per le acque sotterranee.

La Legge federale sulla protezione dell’ambiente (LPAmb) oltre a definire all’art. 32c l’obbligo di risanamento dei siti inquinati, definisce anche all’art. 36 che la competenza dell’esecuzione della LPAmb incombe ai Cantoni. L’Ordinanza federale sul risanamento dei siti inquinati (OSiti) definisce anche all’art. 7 che “(…) l’autorità, per un sito che dev’essere sottoposto a indagine, esige che entro un termine adeguato venga eseguita un’indagine preliminare (…)” e in seguito all’art. 14 che venga disposta un’indagine dettagliata per meglio ponderare la necessità e l’urgenza di un risanamento, al fine di proteggere le acque sotterranee, le acque superficiali, l’aria e il suolo da possibili inquinamenti nocivi alle persone.

Il terreno che le FFS si impegnano a consegnare libero da edifici/impianti e bonificato da agenti inquinanti misura ca. 45’000 mq. Per questo terreno Cantone e Comune di Bellinzona si sono impegnati a versare 120 milioni di franchi, ovvero oltre 2’600 CHF/mq (cfr. punti 5.4 e 5.5 Dichiarazione d’intenti). Oltre a questi 45’000 mq di terreno ceduti a Cantone e Comune di Bellinzona in cambio di 120 mio CHF, vi saranno ca. 10’000-15’000 mq di strade, piazze e passaggi pedonali ceduti dalle FFS a titolo gratuito sempre a Cantone e Comune di Bellinzona e infine ca. 45’000-50’000 mq di terreno che rimarranno di proprietà delle FFS e che secondo il Piano particolareggiato approvato dal Consiglio comunale di Bellinzona verrebbe in parte destinato a zona residenziale intensiva.

Dal momento che i ca. 100’000 mq delle Officine FFS oggetto del piano particolareggiato del nuovo Quartiere Officine e i terreni a monte (est) dei binari sono occupati da oltre 100 anni da un’attività industriale pesante è probabilissimo che questi siano pesantemente impregnati di sostanze inquinanti nel tempo sedimentatesi nel terreno sottostante. Per inciso, si evidenzia che a Zurigo per la zona industriale Sulzer – Escher Wyss – dunque una zona con attività industriali analoghe a quelle delle Officine FFS – la prevista bonifica del terreno ha dovuto essere abbandonata per ragioni di costi e il terreno ha dovuto essere impermeabilizzato con del cemento, per evitare ulteriori infiltrazioni verso la falda. Appare dunque evidente che il Cantone debba fare tutto il necessario per accertarsi che questi agenti inquinanti disseminati su tutto il sedime delle FFS (a valle e a monte dei binari) non mettano in pericolo ora e in futuro la cittadinanza e in secondo luogo che l’investimento già di per sé fuori mercato a Bellinzona per l’acquisto dei 45’000 mq di terreno, sia pienamente salvaguardato.

Per queste ragioni chiediamo al Consiglio di Stato:

  1. Come intende il CdS far rispettare a FFS (perturbatore per comportamento) le norme della LPAmb sui siti inquinati per l’intero fondo 2476?
  2. Sono già state fatte indagini preliminari rispettivamente dettagliate per verificare la presenza di agenti inquinanti sull’intero fondo 2476 e determinare l’eventuale necessità di bonifiche? In caso affermativo, da chi e quando sono state fatte tali indagini e quali risultati hanno dato? In caso negativo, il CdS ha già definito modalità e scadenze temporali entro le quali le FFS devono far fare tali indagini e le eventuali bonifiche?
  3. Intende il CdS rendere pubblici i risultati delle indagini svolte o che verranno svolte sul grado di inquinamento e di pericolosità degli inquinamenti sul fondo in oggetto?
  4. Intende il CdS assicurarsi che l’atto di compravendita venga concluso solamente dopo aver fatto eseguire le dovute analisi del terreno e siglato l’impegno inderogabile da parte delle FFS a sostenere tutti i costi della bonifica?
  5. Se la bonifica completa del sedime non dovesse per svariate ragioni essere possibile, come intende procedere il CdS e subordinatamente quali ripercussioni contrattuali e sulla pianificazione del sedime potrebbero esserci?

Marco Noi,

Matteo Buzzi, Samantha Bourgoin, Giulia Petralli, Nara Valsangiacomo

Bellinzona, 09.01.2024

[1] https://www.oasi.ti.ch/web/catasti/siti-inquinati.html

[2] https://map.geo.admin.ch/mobile.html?zoom=10&bgOpacity=0&bgLayer=ch.swisstopo.pixelkarte-farbe&layers=ch.bav.kataster-belasteter-standorte-oev&layers_opacity=0.8&lang=it&topic=ech&E=2722839.33&N=1117549.76