È notizia di oggi: il PPD ticinese vuole dare il proprio contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici inserendo la protezione del clima nella Costituzione cantonale. Lo stesso partito in cui trovano casa Regazzi e Agustoni, acerrimi oppositori delle le misure ragionevoli e concrete di tutela del clima contenute nella nuova Legge sul CO2; che per bocca di suoi esponenti (Regazzi, Caroni…) mette regolarmente in questione i fondamenti scientifici dei cambiamenti climatici con affermazioni vergognosamente false; che fa i capricci sull’imposta di circolazione, uno strumento importante per internalizzare gli effetti nocivi del traffico su salute, ambiente e clima; che quando c’è da votare per inserire obiettivi di riduzione delle emissioni concreti e coraggiosi nell’unico strumento che abbiamo ad oggi per regolare l’azione del Ticino in ambito climatico, ovvero la Legge cantonale sull’energia, vi si oppone in blocco o diserta l’aula. 

Che dire, dopo lo stupore e la confusione iniziali non ci resta che rallegrarci per questa conversione ambientalista del Centro ticinese, sperando in una stretta collaborazione a beneficio dell’ambiente e delle prossime generazioni. Ci aspettiamo un solido sostegno in particolare su due richieste che abbiamo fatto tempo fa e che giacciono tuttora senza risposta nei cassetti stile borsa di Mary Poppins delle istituzioni ticinesi: la dichiarazione dell’emergenza climatica a livello cantonale e la stesura di un piano climatico che definisca obiettivi e misure concrete per agire in ambito climatico. Perché sono belli gli appelli e i principi, ma poi bisogna metterli in pratica e per questo, almeno noi, non godiamo di alcun sostegno divino.