I Verdi di Locarno hanno presentato un’interpellanza, sostenuta anche da consiglieri comunali PS e PPD, intitolata “10 posti letto a Locarno per i profughi che fuggono dalla guerra”.


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Se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi.

— Gino Strada (fondatore di Emergency)

Signora Sindaco, signori Municipali, ci permettiamo di interpellare il Municipio a proposito della petizione lanciata su Change.org da Lisa Bosia con la quale si chiede ai 135 comuni ticinesi di mettere a disposizione 10 posti letto ognuno per i profughi che fuggono dalla guerra.

Il 12 giugno scorso il Consiglio Nazionale ha aderito all’unanimità al postulato per l’accoglienza di un numero nettamente maggiore di profughi siriani. Questa aumentata capacità d’accoglienza è però subordinata alla disponibilità di alloggi messi a disposizione dai cantoni e attualmente la Confederazione ha previsto per l’anno 2015 di accogliere soli 500 profughi vulnerabili, un numero del tutto insufficiente per rispondere alla gravissima crisi umanitaria siriana.

In 4 anni infatti la guerra ha provocato 12 milioni di sfollati interni, mentre altri 4 milioni di persone in fuga dagli orrori del conflitto hanno trovato rifugio nei campi allestiti dall’ UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) lungo i confini dei paesi limitrofi.

Il disumano regime eritreo ha invece spinto quasi 3 milioni di suoi cittadini a cercare rifugio all’estero per sfuggire alle terribili persecuzioni che non danno loro tregua nemmeno lungo tutto il percorso di transito in Sudan, Egitto, Libia.

Conosciamo tutti il martirio a cui vanno incontro questi profughi, con una regolarità quasi programmata veniamo informati sulle tragedie nel mare Mediterraneo. In assenza di corridoi umanitari, queste popolazioni in fuga dai massacri sono costrette ad affidarsi alle organizzazioni di passatori senza scrupoli. 

Quelli che giungono da noi sono persone stremate dalle privazioni di un viaggio inumano e hanno bisogno di politiche d’accoglienza concrete per permettere loro di iniziare al più presto un percorso di riabilitazione fisica e psichica e ciò significa in primo luogo poter disporre di un luogo dignitoso in cui vivere.

Solo con la collaborazione dei Comuni e dei Cantoni, la Confederazione potrà realizzare le intenzioni espresse nel postulato del 12 giugno scorso. 

Ora abbiamo il tempo per preparare l’accoglienza di queste disperate mamme, dei loro bambini, dei padri e nonni, prima dell’approssimarsi del prossimo inverno; considerate le pessime condizioni dei campi profughi e del rischio concreto che molte persone, e tra loro tanti bambini, muoiano a causa delle privazioni, degli assalti di certi gruppi armati e delle temperature dei rigidi inverni, sarebbe buona cosa che anche il nostro comune facesse la sua parte e sostenesse con un piccolo gesto le vittime di questo immane dramma.

Chiediamo al Municipio che in tempi brevi verifichi:

  1. l’esistenza nel comune di spazi o locali inutilizzati, o utilizzati solo saltuariamente, che possano essere messi a disposizione con poche semplici modifiche;
     
  2. quali profughi s’inserirebbero meglio nella nostra realtà comunale (una famiglia, mamme e bambini, giovani,…);
     
  3. la possibilità di creare un gruppo di sostegno e d’appoggio.
     

Francesca Machado-Zorrilla
Pierluigi Zanchi
Manuela Boffa Moretti
Pietro Snider
Rosanna Camponovo
Pier Mellini
Paolo Tremante
Sabrina Ballabio Morinini
Daniele Laganara
Mauro Belgeri
Incir Bülent