Elogio alle panchine
I consiglieri comunali dei Verdi a Locarno chiedono con un’interpellanza che le panchine tornino intelligentemente a svolgere il loro ruolo nella città.
Matt Banks / FreeDigitalPhotos.net
“Le panchine sono l’unico posto gratuito nelle nostre città, l’unico contrassegno di una cittadinanza che non vuole per forza entrare nei ranghi dei clienti per esistere in pubblico, per continuare a sedersi all’aperto.” (Beppe Sebaste, Panchine, Laterza 2011, pag. 25)
Locarno deve rendersi accogliente non solo per i turisti, ma anche per i suoi abitanti, e bisognerebbe ascoltare i bisogni e le esigenze degli abitanti sulla qualità dello spazio pubblico.
In ogni quartiere dovrebbero esserci delle panchine per i cittadini, soprattutto per gli anziani e i bambini, ma anche per gli innamorati perché – come dice una vecchia canzone di Georges Brassens, “Les amoureux des bancs publics” – le panchine non sono lì, come qualcuno crede, “per gli invalidi e i pancioni”, ma “per accogliere per qualche tempo gli amori che iniziano”.
“Sedersi negli spazi pubblici” è vivere un luogo e non solo attraversarlo. Grazie alle panchine si socializza, ci si riposa, si mangia, si aspetta, si legge, si guarda e si osserva, si comunicare, si ozia, si conoscono le persone che vivono nel proprio quartiere.
A Locarno in alcune zone e/o quartieri mancano panchine. In via San Jorio alcuni anni fa sono state rimosse le panchine in legno e ferro che c’erano lungo il marciapiede, e non sono più state posate. Ne è rimasta una, di legno, ancora utilizzata e in buono stato, all’inizio della strada, all’incrocio con via del Passetto. Poi scendendo per 800 m lungo la via San Jorio, più nulla.
Dove inizia il muraglione della direttissima e c’è il passaggio per l’ascensore ecco l’altra panchina, in metallo, moderna, d’inverno gelida, d’estate bollente. Qui in tarda mattinata e nel pomeriggio, quando il sole non picchia troppo forte, un gruppo di anziani si riunisce a chiacchierare. Alcuni trovano posto su quell’unica panchina, gli altri se ne stanno in piedi!
Eppure ci troviamo in un quartiere residenziale, pochi negozi, tante famiglie e anziani. Le panchine sono state posate sulla passeggiata rialzata lungo il muraglione, passeggiata a dire il vero poco frequentata che porta all’autosilo e alla passerella. Qui raramente di vede qualcuno seduto.
La panchina ha un ruolo importante, come scrive Beppe Sebaste, quello di poter guardare il mondo: «La panchina è un luogo di sosta, un’utopia realizzata. È vacanza a portata di mano. Sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere il tempo, come leggere un romanzo.» Dunque guardare gli altri, incontrarli per non essere soli, per chiacchierare, per sentire di far parte del territorio in cui si vive.
Nel quartiere di Città Vecchia le panchine cittadine si contano sulle dita della mano. In Piazza Sant’Antonio nemmeno una, e la piazza si sa è il luogo d’incontro e di socializzazione per eccellenza; in Piazza Orelli, accanto all’Ospedale vi sono due panchine con vista sul posteggio, mentre altre due sono poste a ridosso del muro di cinta del parco giochi di Piazza San Francesco.
Sempre in Città Vecchia alcuni privati hanno provveduto a porre delle panchine fuori dal loro negozio, altri come il DFA hanno messo dei banchi in cemento per gli studenti, ognuno con i suoi gusti, ognuno come gli pare. La Città Vecchia che dovrebbe essere una “zona incontro” non è provvista di un arredo urbano adeguato al significato della parola incontro.
Paolo Rumiz, scrittore e giornalista triestino scrive a proposito di panchine: “stare su quelle panchine era il mio modo di ribadire che lo spazio pubblico ha un valore irrinunciabile, specie oggi che tutto diventa privato, anche l’aria”.
Con la presente i seguenti Consiglieri Comunali chiedono:
- Che ufficio o chi decide per il comune di Locarno l’arredo urbano? Con quale criterio?
- Che criterio viene usato per decidere dove rimuovere delle panchine e dove posarle?
- Quante panchine, escluse quelle dei parchi giochi, ci sono a Locarno e quante per quartiere?
- Perché sono state tolte le panchine lungo la via San Jorio e non sono più state posate?
- È prevista la posa di nuove panchine in via San Jorio, oppure sempre nel quartiere Locarno Campagna, nello spazio verde accanto alla stradina che dal tennis coperto porta al campo di calcio della Morettina?
- È prevista la posa di panchine in Città Vecchia o in altri quartieri?
- Siccome si può riqualificare lo spazio cittadino con elementi di arredo urbano, sono previste fioriere con piante ornamentali o essenze stagionali curate e ben mantenute, ulteriori portabiciclette, cestini per i rifiuti, ecc.?
- È stata sviluppata una visione d’insieme del piano urbanistico, per un arredo urbano consono ai bisogni ed esigenze dei cittadini?
- Qual è il costo di una panchina come quelle poste in Piazza Orelli di fronte all’Ospedale?
- È possibile pensare ad un arredo urbano confacente e che rispetti le 5 E: Estetica, Efficacia, Efficienza, Economicità, Ecologia?
Il Gruppo I Verdi Locarno:
Francesca Machado-Zorrilla
Manuela Boffa Moretti
Pierluigi Zanchi