Il 5 giugno ci sarà la votazione sulla tanto discussa tassa di collegamento. Tassa già prevista dalla Legge sui trasporti pubblici del 1994. Secondo il Capitolo IV Art. 35 della Legge chi genera importanti correnti di traffico è tenuto a contribuire al finanziamento dell’offerta di trasporto pubblico tramite il versamento di una tassa di collegamento.

Da anni la situazione viaria, soprattutto nel sottoceneri è disastrosa. Le cause dell’intenso traffico sono da ricondurre principalmente a due fattori: gli spostamenti quotidiani effettuati dai pendolari da casa per recarsi sul luogo di lavoro e viceversa ed il traffico causato dai grandi centri commerciali.

I contrari alla tassa di collegamento sostengono che questa tassa colpirà tutti i ticinesi e non servirà a ridurre il traffico di transito. Il Consigliere di Stato Claudio Zali ha commissionato uno studio per verificare quanti transiti al giorno passano dai valichi di confine principali, quante persone occupano un’auto e quanti hanno un posto auto a disposizione sul luogo di lavoro. Che studio è stato fatto dai contrari alla tassa di collegamento per stabilire che questa non servirà a ridurre il traffico dei pendolari? E che tipo di studio è stato eseguito per stabilire che questa tassa sarà unicamente a carico dei ticinesi?

Per quanto concerne i centri commerciali, qualora passasse la tassa di collegamento e qualora decidessero di riversare il costo sui clienti, questo ammonterebbe a circa 10 centesimi per cliente, mentre per quanto concerne le aziende con più di 50 posti auto, se dovessero decidere di riversare la stessa sui propri dipendenti, questa ammonterebbe a 77 franchi al mese per posto auto.
Sempre secondo lo studio eseguito dal DT è emerso che l’84% dei pendolari che provengono da oltre confine, oltre a viaggiare nel 90% dei casi uno per auto, hanno a disposizione un posto auto gratuito presso la propria azienda. Qualora venisse accettata la tassa di collegamento e qualora il costo del posto auto dovesse essere a carico dei dipendenti sarebbe anche nel loro interesse condividere l’auto con altre persone, quindi meno auto sulle strade.

Finora tutti coloro che hanno generato traffico non hanno pagato un centesimo pur causando gravi disagi a tutta la popolazione ticinese. Dai contrari alla tassa di collegamento per contro non è stata avanzata nessuna proposta per migliorare la situazione viaria oppure per incrementare o incentivare il trasporto pubblico o il car sharing o altre forme di mobilità aziendale, cosa invece che ha fatto il ministro Zali, creando un gruppo di lavoro che, in contatto con aziende ed autorità comunali anche oltre confine, sta cercando soluzioni concrete alla mobilità sul territorio ticinese.
Una di queste misure è anche la tassa di collegamento. Il 5 di giugno abbiamo l’opportunità, votando si alla tassa di collegamento, di chiedere un contributo finanziario a chi causa traffico, mentre invece votare no significa lasciare le cose come stanno, cioè nessuno di coloro che genera traffico verrà chiamato alla cassa e la situazione viaria, sperando di far leva unicamente sulla responsabilità delle aziende non potrà che peggiorare. Il 5 giugno si può iniziare a modificare l’attuale situazione, sta ora alla volontà dei ticinesi di volerla cambiare.

Ivana Zeier, I Verdi del Ticino