Verdi del Ticino e le Giovani Verdi si dicono assai soddisfatte del successo ottenuto alle urne per la votazione sul divieto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Disappunto per contro per l’altro tema federale. Risultato agrodolce anche sul piano cantonale.

Il risultato raggiunto oggi nella votazione contro l’odio, non è figlio del coraggio, bensì dell’aver riconosciuto la necessità di punire forme di discriminazione bigotte che ledono la dignità di una comunità viva in ogni società. Una comunità che deve poter essere, amare, esprimersi e mostrarsi senza la paura di imbattersi in qualsivoglia forma d’odio e di discriminazione. Con un semplice sì abbiamo dato un chiaro segnale in opposizione a quei deboli tentativi di rimanere incatenati a passati conservatori, non più idonei con il presente. Con un semplice sì abbiamo smascherato la menzogna secondo cui si sarebbe limitata la libertà d’espressione di ognuno; una furba scappatoia per continuare a tollerare l’omofobia, la lesbofobia e la bifobia.
Quasi certamente un contributo decisivo al successo di questa votazione è legato alle giovani generazioni che hanno meno paura di riconoscere che la società deve progredire, e noi con lei. Ciò vale per i diritti di tutte/i così come ad altri temi centrali come la lotta contro i cambiamenti climatici.
Un successo quindi, che non ci deve però far dimenticare che la strada per estendere gli stessi diritti a tutte e tutti è ancora lunga.

I Verdi e le Giovani Verdi Ticino si rammaricano tuttavia per il risultato della votazione federale “più abitazioni a prezzi accessibili”. Un’iniziativa che si proponeva di garantire un maggiore numero di alloggi destinati alla pubblica utilità sottraendo, seppure una parte tutto sommato esigua, dal mercato speculativo una percentuale di alloggi. Attualmente la Svizzera soffre gli effetti della speculazione immobiliare legata anche a tassi di interesse del capitale particolarmente bassi. In questo contesto molti fondi di investimento pensionistici o puramente speculativi hanno versato somme ingenti di denaro sul mercato immobiliare a scopi di reddito. Tale situazione impedisce di fatto lo sviluppo di iniziative abitative destinate alle fasce di reddito più modeste. Il territorio soffre molto di questa situazione, basti pensare che nel nostro Paese negli ultimi 35 anni si è cementificato una superficie di 590 km2 pari quasi a tre volte la superficie totale del Lago Maggiore.
I Verdi e le Giovani Verdi del Ticino continueranno a battersi per la salvaguardia del territorio e per la possibilità anche per le fasce più deboli della popolazione di poter vivere dignitosamente a pigioni accessibili.

Per quanto concerne i temi cantonali Le giovani verdi e i Verdi esprimono il loro disappunto per l’approvazione del principio di sussidiarietà, che appare come l’ennesimo attacco al servizio pubblico e il ruolo dello Stato, a favore dell’economia privata e di interessi economici.
Sollievo invece per l’esito dell’iniziativa sui costi della legittima difesa. La stessa avrebbe costituito un grimaldello per appoggiare modalità e forme di giustizia fai da te. La giustizia deve in effetti rimanere saldamente nelle mani dello Stato affinché a tutte/i vengano garantite le medesime garanzie del diritto.