Verdi del Ticino sono molto contenti che la popolazione abbia chiaramente rifiutato la privatizzazione della carta d’identità elettronica (E-ID ) e quindi dato il mandato per una E-ID statale. Il compito ora è quindi quello di concentrarsi sulla creazione di una E-ID per la quale lo Stato abbia la piena responsabilità.

I Verdi chiedono di affrontare  subito un nuovo progetto di legge sulla E-ID, perché in linea di principio tutti i protagonisti durante la campagna si sono espressi a favore della E-ID. I Verdi sono impegnati a garantire che la nuova legge minimizzi i rischi di sicurezza e dia maggior peso alla protezione dei dati: la E-ID statale dovrebbe essere organizzata in modo decentralizzato e dovrebbe anche includere sin dall’inizio la possibilità della firma digitale. Quest’ultima aprirebbe molti campi di applicazione interessanti.

I Verdi sosterranno quindi le iniziative parlamentari che proporranno immediatamente un nuovo progetto di legge per una E-ID offerta dallo stato.

I Verdi del Ticino deplorano l’adozione di misura dell’accordo commerciale con l’Indonesia. I Verdi ne seguiranno ora l’attuazione molto da vicino e chiederanno che le promesse fatte durante la campagna di votazione siano mantenute.

Il risultato risicato ottenuto nonostante una costosa campagna delle associazioni di categoria dimostra che la sostenibilità sta diventando sempre più importante negli accordi commerciali. Questo è anche grazie all’iniziativa Fair Food dei Verdi.

Il risultato risicato non  può essere interpretato come un assegno in bianco al Consiglio federale per concludere altri accordi di libero scambio senza riguardo per i diritti umani e la protezione dell’ambiente.

Questa questione si porrà infatti già con l’accordo del Mercosur. I Verdi hanno già deciso di indire un referendum se l’accordo non conterrà un capitolo vincolante sulla sostenibilità con meccanismi di controllo e sanzione. Per quanto ne sappiamo oggi, l’accordo Mercosur non soddisfa questi requisiti. I Verdi chiedono quindi ancora una volta che l’accordo venga rinegoziato.

Infine per i Verdi del Ticino è assai deludente che l`UDC assieme alla Lega sia riuscito ancora una volta a incitare una seppur risicata maggioranza della popolazione svizzera contro una minoranza con argomenti populisti. I Verdi continueranno a difendere i diritti delle donne musulmane e dei membri di tutte le religioni, così come a difendere la coesione e il rispetto di ogni essere umano.

Il divieto costituzionale di velare le donne emargina le donne interessate e penalizza le donne che sono state costrette a portare il velo. I Verdi continueranno a lavorare affinché la  politica affronti anche i veri problemi dell’uguaglianza, come la violenza contro le donne, le migliori opportunità educative, la conciliabilità famiglia lavoro e la rimozione delle differenze salariali.

L’applicazione del divieto è di competenza dei cantoni e i Verdi lavoreranno per un’attuazione ragionevole in ogni cantone laddove questo divieto non è ancora in vigore.