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Se venisse costruito il secondo tunnel, è plausibile che il Consiglio Federale potrebbe portare le corsie di marcia da due a quattro mediante un sem-plice decreto e senza passare da una votazione popolare?

Quando sarà costruito il secondo tubo e si chiederà la concessione delle quattro corsie, il Consiglio Federale avrà tutt’altra composizione rispetto a quella attuale. Anche la Commissione Europea non sarà la stessa. Per questo non possiamo fidarci di tutte le promesse che si fanno oggi. Se questo Consiglio Federale a noi ancora sconosciuto vorrà procedere in modo corretto, farà una nuova legge, e allora agli avversari della valanga di camion paneuropei non rimarrà altra scelta che tentare di opporsi con un referendum. Dovranno assumersi delle spese enormi per difendere l’attuale costituzione e si troveranno in un posizione di svantaggio. Se invece questo Consiglio Federale del futuro deciderà di aprire al traffico le quattro corsie attraverso un semplice decreto, sarà una cosa incostituzionale, ma nessuno potrà opporsi perché non disponiamo di una corte costituzionale.

Perché l’articolo costituzionale votato dal popolo svizzero nel 1994 non viene concretizzato attraverso il trasferimento dei camion sulla ferrovia? Quali impedimenti giuridici vi sono?

Per rispettare l’articolo sulla Protezione delle Alpi, bisognerebbe ridurre il numero dei camion attraverso drastici divieti e quote di contingentamento. Questo però l’industria svizzera dei trasporti non lo acceterebbe mai. Le quote di contingentamento contraddirebbero anche gli accordi bilaterali con l’Unione Europea. E anche senza gli accordi, ci sarebbero delle ritorsioni: i veicoli svizzeri non sarebbero più ammessi nell’Unione Europea. Volevamo raggiungere i nostri obiettivi di protezione delle Alpi con la galleria di base. Se però poi avremo quattro corsie autostradali, sarà stata tutta fatica sprecata.