
Per una pace immediata e duratura in Medio Oriente: la Svizzera non può assistere passivamente al disastro
Bellinzona, 6 dicembre 2023
In seguito alla strage consumata da Hamas ormai quasi due mesi fa, l’esercito israeliano sta letteralmente radendo al suolo la striscia di Gaza, provocando ad oggi la morte di oltre 15.000 civili.
La reazione parziale del Consiglio federale di fronte agli sviluppi nella regione è preoccupante. Il nostro governo si è subito affrettato – e giustamente – a condannare il massacro compiuto dal gruppo armato di Hamas e ad invocare il diritto all’autodifesa dello Stato di Israele, ma si è poi limitato a invitare Tel Aviv al “rispetto del diritto internazionale umanitario”.
Non una parola di condanna sulle forme assunte dall’intervento militare isreaeliano e sulle migliaia di bambini uccisi nella Striscia di Gaza. Nessun riferimento all’occupazione illegale dei territori palestinesi, che costituisce una delle cause profonde dell’interminabile e drammatico conflitto israelo-palestinese e spinge giovani senza prospettive nelle braccia di Hamas, trasformandoli in martiri della resistenza palestinese.
Paese depositario delle convenzioni di Ginevra e sede della croce e della mezzaluna rossa internazionale, la Svizzera deve far sentire una voce credibile di pace. Deve assumere una posizione coraggiosa lavorando attivamente per una soluzione non violenta del conflitto.
Chiediamo pertanto al governo svizzero che:
- si adoperi per tenere tutti i canali diplomatici aperti offrendo i propri buoni uffici e contribuendo a una risoluzione pacifica del conflitto in corso, a partire da un cessate il fuoco immediato tra le parti.
- Si adoperi affinché Hamas e Israele osservino il diritto internazionale umanitario, al fine di proteggere in particolare la popolazione civile.
- Chieda il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza e delle persone palestinesi detenute illegalmente nelle carceri israeliane.
- Promuova un processo negoziale che possa portare alla coesistenza pacifica del popolo israeliano e palestinese, rilanciando la soluzione dei due Stati entro i confini definiti dalle risoluzioni dell’ONU. In questo senso occorre che la Svizzera riconosca lo Stato palestinese.
- Finché Israele non avrà liberato i territori occupati, la Svizzera dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di punire questa flagrante violazione del diritto internazionale applicando sanzioni economiche a Israele così come fatto per la Russia, oppure, come fatto da altri Stati europei, segnalando i beni prodotti nelle colonie insediate abusivamente nei territori occupati.
Il Comitato Verdi del Ticino