Nel 2019, contestualmente alla riforma per le imprese che ne ha sancito la riduzione delle imposte, i partiti di centro e destra avevano votato anche “lo spazio di manovra” a favore delle persone più benestanti. Era bastato diminuire le imposte a tutti facendo scendere temporaneamente il coefficiente cantonale di imposta. Al ritorno del coefficiente al 100% lo spazio per gli sgravi era servito.

Poi negli anni seguenti abbiamo vissuto la pandemia, gli effetti terribili di guerre e inflazione e le persone di buon senso hanno certamente pensato che le priorità per il nostro Cantone e anche per i più grandi sostenitori del meno imposte e meno Stato fossero cambiate, forti del fatto che in questi anni difficili proprio questi stessi ambienti avevano preteso aiuto statale per le aziende in tempo di Covid e il salvataggio anche della seconda banca svizzera da parte dei contribuenti.

Ma le proposte di sgravare i redditi alti rimangono in agenda sia per i partiti borghesi sia per il governo e nonostante il deficit del cantone sia in aumento.

Mancano inoltre i contributi al cantone della Banca Nazionale e peggiorano le previsioni per i prossimi anni.

Parallelamente il decreto Morisoli ci ricorda che l’equilibrio dei conti entro il 2025 è stato voluto senza aggravio sui comuni e tagli di prestazioni alle fasce fragili.

Malgrado ciò il Governo conferma le misure della riforma tributaria a favore dei ricchi e presenta un preventivo ‘24 con tagli nella carne viva ( a istituti per disabili, sussidi cassa malati, …) con conseguenze dirette nelle casse dei Comuni che non sono per niente tranquilli:

“Ai Comuni si chiede da un lato di prestare attenzione ai servizi di prossimità, …, salvo però poi mortificare con decisioni mai discusse né condivise ogni sforzo di agire in questo senso”

In estrema sintesi questa riforma tributaria regala una micchetta alla popolazione e ne fa pagare la fattura ai Comuni e, mentre chiede alle fasce fragili della popolazione di fare uno sforzo, fa pagare a tutte e a tutti il caviale ai ricchi, e non per questo Natale: per tutti i Natali che verranno.

E questo caviale costerà oltre 90 milioni di minor gettito ogni anno. Minor gettito che si aggiunge ai 200 milioni di sgravi già votati dal Gran Consiglio e che mancano strutturalmente, tanto da rendere necessari i tagli di oltre 130 milioni solo sul preventivo 2024 senza contare quelli previsti per gli anni a seguire.

Noi Verdi accettiamo le misure della riforma che vanno a favore dei cittadini comuni ma respingiamo la deduzione per i redditi alti e i camuffamenti che ne derivano con la conseguente diminuzione del gettito a tutti i Comuni.

Una riforma specchietto per le allodole che, se messa in relazione ai tagli alle prestazioni proposti con il Preventivo 2024, di fatto prevede la ridistribuzione delle risorse dai meno abbienti ai più facoltosi, e sposta i sacrifici dal Cantone ai Comuni, quindi di nuovo agli stessi cittadini. Perché in realtà tutto questo maneggio serve semplicemente a sgravare i redditi più alti.

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