Complici di un genocidio
Da ormai un anno stanno cadendo bombe su Gaza dove le vite di decine di migliaia di civili indifesi, tra cui molte donne e bambini, sono annientate ogni giorno nell’impunità e nel disinteresse generale del governo svizzero. Nemmeno l’aiuto umanitario è stato approvato dalla maggioranza dei nostri parlamentari che hanno negato il finanziamento all’UNRWA. Trovo questa indifferenza molto tragica e disarmante.
Si approvano milioni di franchi per lo sminamento dell’Ucraina, e va bene, ma non si offre aiuto umanitario a civili inermi, che hanno perso tutto (figli, madri, padri, casa e dignità). Persone che ogni giorno devono lottare per sopravvivere, alla disperata ricerca di cibo, acqua, cure e medicinali. Ma dov’è finito lo spirito umanitario della Svizzera?
Come cittadina di questo Paese mi sento in imbarazzo perché l’immobilismo del governo si rende complice di un genocidio. Non voglio pensare che non ci siano soluzioni diplomatiche per adoperarsi per un cessate il fuoco immediato. Questo incubo della popolazione palestinese e ora anche libanese che nulla ha a che vedere coi terroristi, deve finire all’istante e si deve riuscire ad arrivare al più presto a degli accordi di pace. La Svizzera deve distanziarsi dalla guerra di distruzione del popolo palestinese, deve offrire il suo aiuto umanitario e deve parlare di pace mettendo a disposizione tutta la sua esperienza, perché soprattutto i bambini di Gaza, della Cisgiordania e del Libano possano poter vivere anche da adulti!
Il governo deve scrollarsi di dosso il suo torpore riguardo alla barbarie in atto, dare una prova tangibile della sua posizione per il rispetto del diritto internazionale, per la protezione dell’infanzia, per il diritto alla vita di civili innocenti e la cessazione immediata del genocidio in atto.
Claudia Cappellini
Lugano