Leadership e Innovazione – una via globale per uscire dalla crisi
« È impellente che le imprese cambino pelle e si adattino con rapidità alla nuova era in arrivo. In particolare, è di importanza critica saper costruire una leadership resiliente. Dalle aziende alle istituzioni, tutte le organizzazioni complesse avranno bisogno di una leadership capace di bilanciare le necessità contingenti con una visione di lungo periodo. Più ritarderemo la ripartenza economica e più pesante sarà l’impatto sul nostro tessuto socio-economico. » (Ilsole24ore, aprile 2020).
L’importanza della leadership in questo contesto di crisi viene sottolienato anche nel recente libro pubblicato da FrancoAngeli 2020, COMPETE – di Fernando G. Alberti, Federica Belfanti: Per le imprese il rischio oggi è quello di rimanere paralizzate in una condizione di immobilismo, di inerzia, che nella migliore delle ipotesi porta a una strategia di mera autoconservazione, nella peggiore al fallimento. È proprio questo, invece, il momento di agire, di riaffermare quella leadership che i clienti e i dipendenti chiedono e cercano soprattutto in questi momenti di profonda e diffusa incertezza. La sfida di reazione alla crisi, oggi, non è quella di una buona gestione, ma quella della reazione e dell’innovazione. In questo momento, una via è sicuramente quella di guardare innanzitutto ai propri dipendenti. Il modo in cui l’azienda si rivolgerà ai propri collaboratori in questo momento di crisi, prestando attenzione alle loro esigenze e adattando le routine organizzative alle nuove e contingenti esigenze delle famiglie, ne segnerà per sempre la relazione migliorando, o meno, il rapporto di fiducia, rispetto e lealtà reciproci. Ma è anche il momento in cui, dall’esterno, il cliente guarderà a come l’azienda si comporta nei confronti delle sfide ambientali e umanitarie che affliggono il nostro pianeta. Occorre quindi ripensare i processi in ottica di risparmio delle risorse e riduzione dell’impatto ambientale; investire nella creazione di nuove competenze interne, un modo per guadagnare un vantaggio competitivo importante sul proprio mercato, che verrà riconosciuto e ripagato dai propri clienti.
Un secodo aspetto, per uscire dalla presente crisi – è stato sollecitato anche da Anne-Marie Slaughter – CEO della think-tank New America, “il Coronavirus, con le sue ricadute economiche e sociali, è una macchina del tempo per il futuro. I cambiamenti che molti di noi avevamo previsto per i prossimi decenni stanno invece avvenendo nell’arco di settimane”. Ciò significa che quello che definivamo “il futuro del lavoro”, con tutte le sue implicazioni organizzative e strategiche, è qui ed è ora. Il cambiamento che stiamo vivendo è un cambiamento sia di domanda che di offerta, e come tale richiede alle aziende di ripensare e innovare in maniera sostanziale i propri modelli di business, ridisegnandoli in logica di digital transformation. Consapevoli della velocità crescente con cui evolveranno i mercati, le tecnologie e le relative opportunità di business dopo la pandemia, sarà necessaria un’innovazione costante di prodotto e di servizio ad ampio spettro. Non solo innovazione di servizio, ma anche innovazione aperta e collaborativa. Il tempo dell’innovazione sviluppata dentro i confini aziendali o nei reparti di ricerca e sviluppo o sviluppo di nuovi prodotti è finito. Sempre più si stanno consolidando pratiche di open innovation, cioè di apertura di una o più fasi del proprio processo di innovazione verso l’ecosistema esterno per poter accedere a nuove idee, risorse, strumenti, competenze, know-how e tecnologie. Sarà fondamentale per le imprese in questo periodo attivare canali permanenti di scambio, di collaborazione per l’innovazione con i vari attori del proprio ecosistema, quali imprese, fornitori, distributori, clienti e università, centri di ricerca, frequentando le community di riferimento e le associazioni di cui si è parte, o anche promuovendo hackaton, concorsi di idee, per aprirsi a nuovi stimoli. L’innovazione aperta, insieme alla pratica della leadership adattiva sono gli elementi centrali per raggiungere il vantaggio competitivo e soprattutto per una ripresa post Covid-19 di successo.
Usman Baig
Membro del Comitato cantonale, I Verdi del Ticino
Consigliere comunale, I Verdi, Massagno