In un crocevia così delicato, quello tra la vita potenziale e la morte certa, tanti discorsi deperiscono nel pudore ed equalizzano il conto: due morti certe. Questa è l’occasione di parlare di donazione di organi prima che sia questione di ore e una decisione da prendere in un momento di shock e dolore. Meno del 2% della popolazione Svizzera è registrato esplicitamente come donatore di organi. Per i circa 164 donatori e donatrici nette del 2021 la maggior parte lo è diventata per volontà di partner e famigliari. Per un momento così inaspettato una discussione dolorosa, scomoda, soprattutto: mai toccata prima. La peggiore nemica dei 1400 pazienti in attesa annualmente di un trapianto è la negligenza: una settantina muore ogni anno in attesa della donazione.

La legge per i trapianti in votazione il 15 maggio invertirebbe la tendenza: ad essere esplicita sarà la contrarietà alla donazione, non l’astensione. Persone care e vicine verranno chiamate a confermare il consenso assunto, non a decidere per il defunto. Chi per credenza o convinzione dovesse opporsi dovrà attivarsi per registrarsi come tale, chi inconsapevole o indifferente dovrà finalmente rifletterci. Votiamo SI perché la negligenza smetta di ostacolare la reperibilità di organi.