La consultazione relativa all’aggregazione del Bellinzonese è vicina. L’esito che ne scaturirà avrà un notevole impatto su tutta la regione e di riflesso sulla qualità di vita dei cittadini; una svolta, per certi aspetti, epocale.


Risulta complesso entrare nel merito di tutte le implicazioni inerenti questo processo, quindi mi soffermerò unicamente su temi legati alla tutela dell’ambiente e alla socialità.

L’utilizzo parsimonioso del territorio rivestirà un ruolo fondamentale e prioritario di questo progetto; l’armonizzazione dei variegati e a volte fantasiosi piani regolatori attualmente in vigore permetterà di gestire razionalmente le risorse, ovviando a buona parte delle storture che penalizzano il nostro habitat.

Papa Francesco nella sua enciclica Laudato sì’ scrive testualmente: basta guardare la realtà con sincerità per vedere che c’è un grande deterioramento della nostra casa comune, la terra con il suo Creato. Questo messaggio globale è indirizzato a tutta l’umanità, quindi concerne anche il nostro microcosmo, in quanto l’abuso delle risorse non conosce confini e sfide come quella della salvaguardia dell’ambiente sono meglio gestibili su larga scala, nel nostro caso su scala distrettuale.

Razionalizzando meglio i servizi offerti alla cittadinanza, oltre al verosimile risparmio economico, l’amministrazione del nuovo Comune disporrà di maggiori e più efficienti mezzi da utilizzare per fronteggiare il deterioramento del territorio; ad esempio, una gestione dei rifiuti omogenea garantirà una maggior efficienza e di fatto, in attesa di una decisione a livello cantonale, eliminerà le disparità di trattamento tra i vari comuni coinvolti contribuendo così ad abbellire il bilancio ambientale.

Discorso analogo per quanto riguarda la socialità: su larga scala, la nuova Bellinzona sarà meglio attrezzata per garantire alla sempre più vasta fascia di persone bisognose di aiuto un’ assistenza mirata. La vieppiù variegata casistica con la quale i servizi sociali sono confrontati impone risorse e personale adeguato, affinché anche le fasce più deboli possano condurre un’esistenza dignitosa e consona al nostro standard. Quest’obiettivo è altrettanto importante di quello legato alla salvaguardia dell’ambiente e, come per la casa comune, il messaggio di Papa Francesco che chiede di riposizionare l’Uomo al centro degli interessi a discapito della sempre più crudele economia di mercato, è chiaro, inequivocabile ed universale.

Non sarà certo l’aggregazione la panacea di tutti i mali, però l’idea di aggregarsi ed unire gli sforzi a tutti i livelli è senz’altro attuale e necessaria perché in un pianeta con più di sette miliardi di abitanti, realtà frammentate come quella dei comuni Ticinesi, sono ormai anacronistiche e inadeguate.

 

Daniele Bianchi
Coordinatore verdi del Bellinzonese e membro comitato interpartitico per l’aggregazione