Signor Presidente,

Colleghe e Colleghi di Municipio e Consiglio comunale,

con la presente mozione, presentata ai sensi dell’art. 67 della LOC , dell’art. 37 del Regolamento Comunale della Città di Locarno, la sottoscritta e i cofirmatari chiedono che sia applicato nel nostro Comune l’art. 27 della Legge edilizia cantonale, ai sensi del quale “I proprietari di stabili di abitazione con più di cinque appartamenti devono creare sulla proprietà privata sufficienti aree di svago, soleggiate e discoste dal traffico, da destinare durevolmente a tale scopo”[1] e sia anche applicatoquanto prescritto delle “Norme di attuazione del Piano Regolatore del Comune di Locarno/territorio urbano”, per le aree di svago e per le aree verdi private.  

 Introduzione

“La città di domani sarà più densamente costruita che adesso, specie in periferia. A spingere in questa direzione è, insieme all’aumento della popolazione, il crescente fabbisogno di superficie

 abitativa pro capite: pari a circa 34 metri quadrati nel 1980 è oggi di circa 50 metri quadrati. E accresce la pressione sulle zone non edificate delle città e delle agglomerazioni: «Densificarle», puntualizza Andreas Stalder «è indispensabile tanto quanto preservare le zone non ancora costruite o creare nuovi spazi verdi.» Le superfici non edificate contribuiscono in forte misura a rendere vivibile una città: «Permettono di incontrarsi, di scoprire la natura, di rilassarsi e, oltre a conferire identità ai luoghi, offrono spazi vitali a numerose specie di piante e animali», continua Stalder. La proporzione tra edificato e non edificato non si regola però da sé. «Prima di avviare un processo di densificazione sta alle autorità stabilire in modo cogente le superfici minime da lasciare libere o verdi», esorta Heimatschutz Svizzera (SHS) nel suo «Verdichten braucht Qualität», …. “ ( da Urbanizzazione sostenibile: città svizzere in mutazione: UFAM, Nicolas Gattlen) Erosione continua degli spazi Verdi Da diversi anni ormai in Svizzera siamo confrontati ad  una cementificazione del paesaggio. Ogni giorno la superficie è rosicchiata da nuove costruzioni equivalenti a dodici campi di calcio.

Lo sfruttamento dello spazio in modo così intenso, lo si può controllare solo se viene vincolato a regole e principi organizzativi. Ma chi si assume la responsabilità del territorio, cioè la responsabilità dello spazio di vita,  se non le istituzioni politiche?

L’edificazione diffusa e il consumo del suolo sono un problema anche nella nostra città. Ci sono quartieri come quello di Locarno Campagna in cui lo spazio verde è quasi del tutto sparito nell’arco di 50 anni.

Il cemento e il mattone hanno invaso la città senza tener conto delle esigenze dei bambini così come quelle degli anziani.

I bambini hanno perso i loro spazi “naturali” di incontro e di gioco (le strade, gli spazi liberi) e per loro non restano che spazi e servizi specializzati, come la cameretta dei bambini in casa, il parco giochi, oppure le ludoteche, i nidi, o i parchi dei divertimenti. Vivono rinchiusi, isolati all’interno delle case, magari guardando la tivù, quasi fossero malati. Ma per crescere sani e sicuri di sé i bambini hanno bisogno di potersi muovere, esplorare, stare con i loro coetanei, imparare dall’esperienza per poter raggiungere l’autonomia. Questo può avvenire solo se hanno a disposizione degli spazi aperti, in cui provare la libertà e l’indipendenza, senza incorrere in seri pericoli, come le strade trafficate da automobili. Bisogna avere spazi in cui si permettano rischi, non situazioni di pericolo!

Già nel 2004 l’OMS richiedeva di creare e mettere a disposizione dei bambini e degli adolescenti luoghi sicuri e accessibili (spazi verdi, zone di natura, aree di gioco ecc.) per facilitare le relazioni sociali, il gioco e le attività sportive; ridurre i problemi di sovrappeso e d’obesità. Oltre a ciò possiamo senza dubbio affermare che si riducono pure i problemi legati alla sicurezza, proprio perché si instaura di nuovo quel controllo sociale che esisteva una volta e che non aveva bisogno di videocamere o della polizia.  

Inoltre la commissione Federale per l’Infanzia e la Gioventù, già nel 2005 in “… e poi la giornata è finita! Tempo libero, spazio libero e movimento per bambini e giovani” formulava alle autorità comunali e di pianificazione di:

-realizzare spazi (chiusi o all’aperto) non adibiti ad un fine specifico e rendere accessibili a bambini e a giovani spazi inutilizzati;

 -creare «spazi di movimento», ossia aree di gioco che permettano a bambini e a giovani di sviluppare le loro capacità;

-creare aree di gioco vicine al contesto abitativo.

Spesso in quei pochi stabili in cui è stata rispettata la normativa  di attuazione del PR del comune di Locarno/territorio urbano, – ovvero che il 15% della SUL, deve essere destinata a giochi per bambini (art. 11) e che per tutte le nuove costruzioni è obbligatoria la formazione di un’area verde direttamente accessibile a tutti gli utenti dell’edificio (art.12)- vigono purtroppo regolamenti condominiali chelimitano o addirittura proibiscono il gioco dei bambini, perché si dice che questi fanno chiasso, disturbano o addiritturarovinano il manto erboso.

Ma queste aree verdi non sono soloottimi spazi per il gioco dei bambini anche piccoli, ma sono anche un luogo di incontro per anziani, per gli abitanti dell’immobile e perché no, per i vicini. Giocare all’aperto o coltivare un orto permetteanche di scaricare le tensioni. Le persone rilassate si sa, provocano anche meno conflitti sociali; le relazioni acquistano maggior qualità e tutto ciò va a beneficio della salute e del benessere dei cittadini.

In quasi ogni palazzo si può e si potrebbe facilmente prevedere un’area di svago per bambini, adulti e anziani. Purtroppo spesso questi spazi si sono ridotti a parcheggi oppure sono stati attribuiti in modo esclusivo agli appartamenti a pianterreno.

L’articolo 31 della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, sancisce il diritto al gioco dei bambini  e sta ai rappresentanti di tutti i cittadini, bambini compresi, di far rispettare la norma se necessario.

È esperienza comune di tutti i genitori, diretta o indiretta, quella che,  per far sgambettare i propri figli, per permettere loro la libertà di movimento per un corretto sviluppo, per dar la possibilità di  sfogarsi, devono condurli, magari a chilometri di distanza, affinché frequentino corsi di nuoto, atletica, tennis o quant’altro. Necessitiamo di parchi a “chilometro zero”,  in cui bambini e ragazzi, a poche decine o poche centinaia di metri possano ritrovarsi; sarebbero oltretutto anche una valvola di sfogo per i genitori, che ogni tanto vorrebbero tirare il fiato, senza fare i “taxisti” oppure “piazzare” i propri figli davanti al televisore.       

Richiesta

Poiché per volontà popolare, la Legge sulla pianificazione del territorio ha intensificato le richieste di qualità all’interno degli insediamenti e, convinti che le norme di attuazione del PR siano uno strumento a carattere vincolante per i proprietari, persuasi che la nostra città debba essere orientata verso lo sviluppo sostenibile di un ambiente urbano capace di offrire una migliore qualità di vita per tutti i diversi soggetti e che l’art. 27 della LE sulla Formazione di aree di svago ha carattere imperativo direttamente applicabile, e quindi deve – e doveva negli anni passati – essere rispettato e fatto rispettare,  chiediamo cheil Consiglio comunale decida quanto segue:

A.     sia applicato conformemente alla legge l’art. 27 della Legge edilizia cantonale Formazio
ne di aree di svago:

1 I proprietari di stabili di abitazione con più di cinque appartamenti devono creare sulla proprietà privata sufficienti aree di svago, soleggiate e discoste dal traffico, da destinare durevolmente a tale scopo.

2 Ove sia possibile, devono essere create aree di svago che servono contemporaneamente a più stabili di abitazione.

3 Se la creazione di aree di svago private è oggettivamente impossibile, i proprietari sono tenuti a corrispondere al Comune un adeguato tributo da destinare alla formazione di aree di svago pubbliche.

4 Il regolamento stabilirà le direttive circa l’applicazione di queste norme. 

B.     Sia applicato il Regolamento della LALPT : art. 29 cpv. 1 a) posteggi, aree di svago, di ricreazione o aree a verde

Art. 12 RLALPT          

1 La regolamentazione dei posteggi pubblici e privati, segnatamente per quanto attiene all’ ubicazione e alla capienza di veicoli, deve tener conto delle esigenze della protezione dell’ ambiente.

2 La regolamentazione delle aree di svago, di ricreazione o a verde deve almeno prevedere che per edifici con più di sei appartamenti siano riservate sulla proprietà privata aree idonee, discoste dal traffico, di una superficie minima pari al 15% della superficie utile lorda utilizzata per l’ abitazione.

3 Il contributo compensativo, da versare al Comune ai sensi dell’ articolo 29 cpv. 1 lett. d LALPT, dovrà essere compreso tra un minimo del 20% e un massimo del 30% del costo della formazione dell’ opera stessa, incluso il costo del terreno. Detto contributo deve essere utilizzato per la realizzazione di edifici e di attrezzature pubbliche equivalenti. L’ ammontare del contributo è definito dalla licenza edilizia.

4 Un’ esenzione dal contenuto minimo di cui al cpv. 2 può essere prevista dalle norme stesse, qualora il Piano regolatore abbia riservato, nelle vicinanze, una superficie da destinare al medesimo scopo e ad uso pubblico, di dimensioni sufficienti a soddisfare i bisogni della popolazione del quartiere. In tal caso il contributo compensativo è comunque dovuto.

C.     venga applicata in ogni zona la norma di attuazione del PR del comune di Locarno/territorio urbano, Art. 11 Area di svago

Per le abitazioni di 4 o più appartamenti, un’area pari ad almeno il 15% della SUL -superficie utile lorda utilizzata per l’ abitazione – deve essere destinata a giochi per bambini. Il 50% dell’area di svago destinata a giochi per bambini può essere conglobata nell’area di verde privato. Nel caso in cui la formazione di area di svago è effettivamente impossibile è riservata la disposizione dell’art. 30 RLE.

D.     Nella misura in cui le Norme della LALPT non siano più riconosciute applicabili, si applichi, come specificato in entrata, la normativa della Legge edilizia e si elabori, conformemente all’art. 30 Regolamento della legge sullo sviluppo territoriale (RLst) una norma comunale che riprenda i principi di cui sopra.

E.     Vista la gravità della situazione si adottino misure in applicazione degli art. 57 ss LST, in particolare una zona di pianificazione in tutte le zone di Locarno. La zona di pianificazione “è stabilita per comprensori esattamente delimitati, se i piani mancano o devono essere modificati, oppure in caso di problemi riguardo all’uso del territorio o conflitti con principi pianificatori”. È evidente che nel nostro caso si impone una zona di pianificazione.

F.      Tutte le domande di costruzione devono essere sospese sino all’entrata in vigore delle modifiche pianificatorie se non rispettano i principi espressi dalla mozione, in particolare le disposizioni sugli spazi verdi, applicando le misure di salvaguardia della pianificazione.

Cordialmente.

Per il gruppo I Verdi:

Francesca Machado-Zorrilla                         Manuela Boffa                                 Pierluigi Zanchi

e co-firmatari

Pier Mellini

Daniele Laganara

Rosanna Camponovo

Mauro Belgeri

            

 

[1] Art. 27 LE 1I proprietari di stabili di abitazione con più di cinque appartamenti devono creare sulla proprietà privata sufficienti aree di svago, soleggiate e discoste dal traffico, da destinare durevolmente a tale scopo.

 

2Ove sia possibile, devono essere create aree di svago che servono contemporaneamente a più stabili di abitazione.

3Se la creazione di aree di svago private è oggettivamente impossibile, i proprietari sono tenuti a corrispondere al Comune un adeguato tributo da destinare alla formazione di aree di svago pubbliche.

4Il regolamento stabilirà le direttive circa l’applicazione di queste norme.