Per una messe in rete unica degli acquedotti tra Locarno e Gudo

 

 

Signor Presidente,

Colleghe e Colleghi di Municipio e Consiglio comunale,

con la presente mozione, presentata ai sensi dell’art. 67 della LOC , dell’art. 37 del Regolamento Comunale della Città di Locarno, il sottoscritto e cofirmatari chiedono che il Comune di Locarno si adoperi per una proposta atta a iniziare in tempi brevi delle trattative tra i Comuni di Locarno, Muralto, Minusio, Orselina, Brione sopra Minusio, Tenero-Contra, Gordola, Lavertezzo Piano, Cugnasco Gerra e Gudo, per la messa in rete comune di tutti gli acquedotti di questi compresori.

 Premessa e motivazione

L’emergenza dovuta all’inquinamento chimico avvenuto il 10 settembre scorso all’acquedotto della Val Pesta e che serve i Comuni e zone di Locarno Piano, Lavertezzo Piano, Riazzino, Cugnasco-Gerra e Gudo, ha messo in luce l’estrema fragilità a cui una comunità è confrontata, di fronte alla mancanza di una bene primario e indispensabile alla vita come l’acqua.

La situazione ha messo a dura prova aziende, ristoranti, negozi, scuole, istituti e privati. Con costi non indifferenti e molti disagi.

Ha inoltre evidenziato una grossa lacuna nella gestione generale dell’acqua da parte delle autorità e della politica.

Ed è proprio per evitare che casi simili abbiano a verificarsi di nuovo in futuro, o semplicemente per evitare le emergenze di mancanza d’acqua che sovente possono manifestarsi durante i periodi di assenza prolungata di piogge che presentiamo questa mozione.

La richiesta consiste di superare le divisioni campanilistiche che (purtroppo) esistono ancora fra i Comuni, nella gestione di un bene collettivo ed essenziale per tutti, affinché si possa progettare una messa in rete unica di tutti gli acquedotti di questa zona, in modo che in caso di problemi con un acquedotto, gli altri possano evitarne la carenza o la chiusura.

 

I vantaggi

 

1          La forza della messa in rete comune dei vari acquedotti assicura maggiormente un approvvigionamento regolare di fronte alle carenze d’acqua dovute a periodi di siccità.

2          Nel caso specifico avrebbe evitato a tutti di rimanere senz’acqua e senza poter svolgere le varie attività per diversi giorni. Con costi e perdite rilevati. Questo perché si sarebbe chiuso l’arrivo di acqua dell’acquedotto inquinato e fatto capo immediatamente agli altri acquedotti messi in rete.

3          Una rete comune di acquedotti permetterebbe una gestione più sicura 24/24 ore e 365/365 giorni l’anno con personale competente e costantemente aggiornato.

4          Si ottempererebbe a quanto auspicato a livello cantonale con il PCAI (Piano cantonale d’approvvigionamento idrico).

5          Si potrebbero prevedere, senza perdite di tempo, a risanamenti (come quello proposto qualche anno fa dall’ultima Delegazione del consorzio dell’acquedotto della Valle Pesta e del quale il sottoscritto faceva parte; una proposta di studio già messa sulla carta ma mai concretizzata; la quale trattava il rifacimento della condotta vecchia, con una nuova; condotta che avrebbe evitato le varie camere di rottura (con costi di manutenzione non indifferenti e minori rischi batteriologici) e la posa di una o più turbine per la produzione di energia.

6          Non da ultimo si potrebbe pensare di beneficiare di una tariffa unica ed equilibrata per tutti i Comuni del comprensorio.

 

Per il gruppo I Verdi:

Pierluigi Zanchi primo proponente e Francesca Machado-Zorrilla