Alla fine della scorsa estate, nell’ambito della campagna per vari referendum, fra cui quello contro la legge sulla caccia, noi Verdi del Locarnese abbiamo organizzato diverse bancarelle nella città vecchia di Locarno. È stata anche l’occasione per toccare un tema che a noi Verdi sta moltissimo a cuore: quello della biodiversità.

Chi di noi ha già raggiunto la soglia della terza età si ricorderà certamente dei magnifici prati fioriti che un tempo coprivano i nostri fondo-valle. In primavera, la domenica, ci si andava a passeggiare e si tornava di solito a casa con un magnifico mazzo di fiori, da cui spuntavano il bianco brillante col cuore giallo oro delle corolle delle margherite, il viola delle centauree, il celeste delle salvie pratensi e delle campanule, il rosa pallido delle scabiose, quello più intenso della silene viscaria e i variopinti colori di innumerevoli altri fiori di cui non ricordo il nome. Era l’epoca in cui farfalle di varie dimensioni e colori svolazzavano a migliaia nei nostri prati e in cui l’aria era satura del ronzio di centinaia di specie di api selvatiche e di numerosissimi altri insetti. Era l’epoca in cui, dopo ogni viaggio in macchina, occorreva lavare il parabrezza, tanto era sporco dalle centinaia di insetti che vi si erano spiaccicati. Nulla di tutto ciò è rimasto ai giorni nostri. Oggi, a dominare i nostri prati di pianura, è il verde monotono e intenso di una manciata di varietà di erba, utili soltanto a foraggiare il bestiame. Per trovare ancora un resto della ricchezza botanica di un tempo, occorre oramai salire in montagna, dove l’agricoltura intensiva non è riuscita a metter piede.

Eppure una briciola di questa sontuosità botanica del passato potremmo ripristinarla, almeno nei nostri giardini e nei nostri spazi pubblici. Tuttavia la cosa è tutt’altro che facile. Inutile infatti cercare fiori autoctoni pluriannuali nei nostri Garden Center, semplicemente perché non se ne trovano. Inutile pure ordinare sementi di fiori selvatici via internet, perché quelle che verranno fornite per creare delle “oasi di biodiversità” sono in genere sementi di fiori annuali provenienti ad esempio dal Giappone, dal Nord America o dal Medio Oriente, fiori che sono certo magnifici da vedere, ma che non forniscono alcun nutrimento utile ai nostri insetti autoctoni. Ecco perché ci siamo rivolti a Christian Pellanda dell’Associazione Fioriselvatici, il quale ci ha fornito alcune centinaia di piantine di fiori selvatici autoctoni, piantine pluriannuali che abbiamo messo in vendita ai nostri stand. Christian Pellanda, classe 1983, è stato fin da ragazzo un grande appassionato della natura. Dopo aver frequentato la Scuola di Commercio, s’è iscritto alla Scuola superiore di scienze agronome, forestali e alimentari di Zollikofen, nel Canton Berna, dove ha completato la sua formazione di ingegnere agronomo. Grazie all’esperienza acquisita in seguito, quale tecnico e consulente agrario di una ditta specializzata nella produzione e nella vendita di sementi, Christian ha potuto sperimentare di persona le complesse problematiche cui si vede confrontato chi vorrebbe ripristinare almeno in parte la traboccante biodiversità che caratterizzava i nostri prati oltre mezzo secolo fa. Ecco perché ha fondato l’Associazione Fioriselvatici ed ecco come è germogliata l’idea di dedicarsi a tempo pieno alla sua missione: riportare la flora autoctona nei nostri spazi verdi e conservarne e diffonderne le specie più importanti al fine di ripristinare ambienti ideali alla proliferazione delle farfalle e degli altri insetti impollinatori. Seguendo il motto di Pitagora “Abbandona le grandi strade, prendi i sentieri!”, Christian Pellanda e la sua associazione, hanno dato vita a un vivaio specializzato nella produzione di fiori selvatici autoctoni. Christian, assieme ai suoi amici Mattia Fieschi, Barbara Cattaneo, Pier Francesco Alberto, Emiliano Nucera e Leda Minoli si sono dunque messi alla ricerca delle sementi di fiori selvatici nei luoghi più discosti delle valli ticinesi, laddove la flora è ancora pura e particolarmente adattata geneticamente al clima della nostra regione a Sud delle Alpi. La raccolta avviene in modo molto oculato, cogliendo solo pochi semi da ogni singola pianta in modo da garantire la maggiore diversità genetica possibile. Ecco perché le piantine di una stessa specie prodotte dall’associazione sono così diverse le une dalle altre, contrariamente a quelle in vendita nei grandi Garden Center, che di fatto spesso non sono altro che centinaia di migliaia di cloni di una stessa e unica pianta. Dopo la raccolta e la pulizia dei semi si procede alla semina, quindi alla coltivazione e alla produzione di nuove sementi.

L’iniziativa dell’Associazione Fioriselvatici rappresenta un tassello importantissimo della strategia dei Verdi a favore della biodiversità e merita quindi tutto il nostro sostegno. Da notare infine che, contrariamente a quel che taluni potrebbero credere, la nostra flora autoctona ci offre una grande varietà di fiori bellissimi, che nulla hanno da invidiare nei confronti dei classici fiori “petalosi” dei nostri Garden Center. Basta pensare a quelli bellissimi color viola del geranio selvatico (Geranium sanguineum), una pianta erbacea indigena perenne alta fino a 50 cm e che fiorisce da maggio a settembre. Una pianta da non confondere col “falso geranio” dei nostri balconi, che di fatto non è un geranio, bensì un pelargonio proveniente dall’Africa australe e il quale, piantato all’aperto, non riesce a sopravvivere ai nostri inverni.

L’Associazione Fiori Selvatici, oltre ad offrire sementi e piantine di una ventina di specie di fiori selvatici autoctoni, propone anche consulenza tecnica, assistenza e accompagnamento per la realizzazione e la corretta manutenzione di oasi di biodiversità. Il vivaio dell’associazione, battezzato “Cioss dei fioriselvatici”, si trova sui terrazzamenti solatii di Corcapolo, nelle Centovalli. Se sei interessato o interessata, e come Verde lo sarai sicuramente, eccoti le dritte:

www.fioriselvatici.ch

Associazione Fioriselvatici
CH-6653 Verscio
info@fioriselvatici.ch
+41 76 202 68 27

 

Se invece volessi prendere le piantine direttamente alle bancarelle che organizziamo come Verdi del Locarnese, segui il nostro programma, appena sarà nuovamente possibile le organizzeremo, oppure scrivi direttamente a verdidellocarnese@gmail.com. Possiamo organizzare anche la consegna.