Alla conferenza stampa odierna il comitato politico “No al Decreto d’austerità di Morisoli”, composto da PS Ticino, I Verdi, PC e POP, ha presentato i suoi argomenti per respingere questa proposta miope e irresponsabile il prossimo 15 maggio.

Si è tenuta stamattina a Bellinzona la conferenza del comitato politico “No al Decreto d’austerità di Morisoli”, contrario al decreto concernente il pareggio di bilancio entro il 2025 su cui si voterà il prossimo 15 maggio. Il comitato politico è composto da PS Ticino, I Verdi, Partito Comunista e POP, nonché dai rispettivi partiti giovanili.

Laura Riget, copresidente del PS Ticino, ha spiegato l’importanza di questa votazione e le motivazioni che hanno spinto la sinistra ad unirsi in un comitato politico, che affianca la campagna dei sindacati e delle associazioni. “Questo voto solleva questioni fondamentali riguardo al ruolo dello Stato: quale futuro vogliamo per il Canton Ticino e che visione di società abbiamo? Non si vota unicamente su come gestire le finanze pubbliche: le conseguenze in caso di approvazione sono molteplici e pericolose”.

Ivo Durisch, capogruppo del PS Ticino, ha invece denunciato con forza “la favola delle spese fuori controllo”, usato da Morisoli e dalla Destra per giustificare la propria politica fatta di tagli a servizi e prestazioni con l’obiettivo di ridurre la capacità di intervento dello Stato. “Il recente consuntivo mostra che la situazione finanziaria del Ticino non è drammatica come vuole far credere la destra, che allo stesso tempo propone (ulteriori!) sgravi fiscali alle persone più ricche, mettendo così davvero sotto pressione le casse del Cantone e alimentando ancora di più le disuguaglianze”.

Samantha Bourgoin, co-coordinatrice dei Verdi, ha poi sottolineato come questa proposta sia incomprensibile particolarmente in questo momento storico: “Siamo appena usciti da una pandemia e all’orizzonte si stanno profilando nuove difficoltà come il rincaro energetico e l’inflazione in seguito alla guerra in Ucraina, ma anche l’ennesimo aumento dei premi cassa malati. Oltre a ciò, il Ticino dovrà nei prossimi decenni affrontare sfide epocali come l’invecchiamento della popolazione, la fuga dei cervelli, il cambiamento climatico e la precarizzazione del mercato del lavoro”. Ora più che mai il nostro Cantone ha bisogno di investimenti e non di tagli!

Massimiliano Ay, granconsigliere e segretario del PC, ha parlato nel suo intervento di come questo decreto riproponga le vecchie ricette dell’austerità e del meno Stato: “questa proposta è irresponsabile! Il Covid ha mostrato una volta di più l’importanza di uno Stato presente che possa sostenere i cittadini in difficoltà, ma la Destra vuole continuare con la propria politica di tagli, privatizzazioni e austerità”.

Gianfranco Cavalli, segretario del POP, ha denunciato questa proposta pericolosa le cui conseguenze saranno pagate ancora una volta dalle fasce più fragili: “ Questa visione è estremamente discriminante per le fasce più vulnerabili della popolazione, quelle con i redditi più bassi, già oggi nel nostro Cantone costrette a rinunciare alle cure mediche, ad accettare delle condizioni abitative indegne, ad accontentarsi delle briciole”.

Per questi motivi il comitato politico invita la cittadinanza a votare “No al Decreto d’austerità di Morisoli” il 15 maggio, una proposta frutto di una politica miope e irresponsabile.